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Il made in Italy vince in Europa

Bruxelles conferisce il marchio di qualità ai Ricciarelli di Siena e alla patata di Bologna. Sono così 201 i prodotti Dop e Igp italiani. Superata la concorrenza francese g

L'Italia conquista altri due marchi di qualità. Bruxelles, infatti, ha dato il via libera definitivo all'iscrizione nel registro europeo delle denominazioni d'origine e indicazioni geografiche protette (Dop e Igp) ai Ricciarelli di Siena e alla patata di Bologna. Con 201 specialità alimentari tutelate negli ultimi dieci anni sono così raddoppiati i prodotti italiani riconosciuti in Europa, dove il made in Italy di qualità conquista il primato superando la concorrenza francese (170 prodotti).

Da Siena a Bruxelles, dai fastosi banchetti di corte del Medioevo nelle regge toscane alle tavole di oggi, i Ricciarelli, retaggio del ruolo importante svolto nei secoli dalle locali spezierie, conquista dunque l'indicazione geografica protetta (Igp) contro imitazioni e falsi. Prodotto dell'artigianato dolciario senese- il cui nome pare derivi da un certo Ricciardetto della Gherardesca, che al ritorno dalle crociate gli diede questo nome in ricordo delle babbucce 'arricciate' dei sultani-  ha mantenuto il nome nonostante abbia perso la forma 'arricciata' per assumere quella a losanga ovalizzata.

Dop, invece, per la "patata di Bologna". Questo alimento legato da sempre al territorio bolognese è entrato ufficialmente a far parte  del registro europeo delle denominazioni d'origine protette grazie alle caratteristiche dei suoli particolarmente vocati, alla notevole attitudine qualitativa e organolettica di alcune varietà e alle tecniche colturali costantemente aggiornate, ma ormai tradizionali per molti produttori. La sua forma è un ovale allungato, la polpa è consistente e tende al giallo paglierino, la buccia è liscia e chiara.

Secondo il rigido disciplinare autorizzato dall'Ue, la produzione della "patata di Bologna" Dop, ottenuta dalla varietà primura, deve avvenire interamente - dalla coltivazione al confezionamento - nell'ambito della provincia di Bologna, applicando le conoscenze e le pratiche messe a punto in anni di ricerca, sperimentazione ed esperienza dai produttori locali.

Se i Ricciarelli di Siena sono i dolci tipici delle ricorrenze natalizie, il riconoscimento della patata di Bologna Dop - sottolinea Coldiretti - "è un preciso segnale verso la valorizzazione del legame con il territorio delle produzioni che dimostra come l'Italia non abbia bisogno della patata ogm Amflora recentemente autorizzata dalla Commissione europea".  Il 'tesoro' made in Italy si fonda su 126 Dop e 75 Igp tra i quali - precisa Coldiretti - 74 prodotti ortofrutticoli, 39 oli extravergini di oliva, 37 formaggi, 32 prodotti a base di carne, 6 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 prodotti di carne e frattaglie fresche, 2 pesci, molluschi o crostacei freschi e prodotti derivati e un miele. Complessivamente - conclude Coldiretti - il fatturato dei prodotti a denominazione di origine made in Italy ha sfiorato nel 2009 i dieci miliardi di euro realizzati per quasi il 20% sui mercati esteri, dove crescono parallelamente anche le imitazioni e i tarocchi.