di Mauro Caputi
Niente sorpasso per il Milan. L'Inter resta un punto sopra dopo il pari a Palermo nell'anticipo. Pari, con lo steso risultato 1-1, anche per gli uomini di Leonardo nella gara interna contro il Napoli. E quello di San Siro è un Napoli ben messo in campo, tutto ripartenze e velocità, con Lavezzi e Hamsik in grande spolvero. Il Milan fa la partita, come da copione, e il Napoli punge in contropiede. Su uno di questi arriva il vantaggio partenopeo, con Campagnaro (inedito centrocampista esterno a sinistra) che al 13' calcia nella porta vuota un cross di Lavezzi, abile ad attirare su di sé la difesa. Nell'azione, Abbiati si scontra con Oddo e non può opporsi al tiro dell'argentino. Il colpo è micidiale anche perché, nello stesso momento, Pato deve uscire per il riacutizzarsi dell'infortunio e lascia il posto a Mancini. Sempre in velocità il Napoli va vicino a fare ancora male, con Lavezzi e Quagliarella. Mazzarri, dalla panchina, si dispera: vorrebbe il raddoppio. Il tecnico è buon profeta perché le occasioni non concretizzate vengono pagate al 26' col colpo di testa di Inzaghi (su eccelso cross di Ronaldinho) che equilibra il risultato. La partita non delude le aspettative. Ancora clamorosa opportunità per Inzaghi, dopo un gioco di prestigio del solito Dinho, salvata d'istinto da De Sanctis. Risponde Quagliarella su un pallone sporco, e qui Abbiati si mette in grande evidenza. Infine Mancini, servito da Seedorf, calcia su De Sanctis in uscita. Il Milan spinge, il Napoli ha qualche problema in più a ribaltare il gioco, ma il risultato non cambia. E la classifica recita Inter a 60, Milan a 59 e Roma (vittoriosa nell'anticipo contro l'Udinese) a 56.
La Lazio dà un calcio alla crisi e allontana momentaneamente lo spettro della retrocessione con l'importante vittoria 2-0 a Cagliari. La gara del Sant'Elia si apre già al 3' col gol di Rocchi su improvvisa verticalizzazione di Mauri. Il Cagliari è tutt'altro che brillante e il raddoppio della Lazio è la logica conseguenza dei valori espressi in campo: al 37' Floccari si infila palla al piede fra due difensori e batte Marchetti. La ripresa si apre con Lichtsteiner che fa quasi tris (intervento mancato di un soffio su cross di Mauri) e prosegue con un triplice intervento di Marchetti su Mauri, Lichtsteiner e Floccari. I sardi ci mettono l'impegno e poco più. Non basta per la fame di punti dei biancocelesti.
La ventinovesima giornata era caratterizzata da una serie di incroci salvezza. L'Atalanta batte 3-0 e supera in classifica un Livorno opaco rispetto alle ultime prestazioni. Bergamaschi in vantaggio al 13' con Padoin, dopo una corta respinta di Rubinho peraltro bravissimo sulla conclusione del solitario Chevanton. I labronici non sentono l'importanza dell'incontro e subiscono quasi ininterrottamente i padroni di casa. Il raddoppio arriva al 50', con Chevanton pescato da Guarente nella distratta difesa toscana. Da redarguire anche sul gol di Ferreira Pinto, 4' dopo, lanciato su punizione tutto solo. Livorno ora ultimo a 24, con l'Atalanta a 25, come il Siena, che supera 1-0 in casa il Bologna. Due episodi chiave al 10'. Prima Curci salva in due tempi su girata ravvicinata di Adailton; sul capovolgimento di fronte Larrondo realizza quello che sarà il gol partita. Nel finale ancora Curci deve fare gli straordinari su Gimenez, dopo che Ghezzal aveva mancato il raddoppio. Prosegue la risalita dei bianconeri, in serie utile da sei gare.
Bari e Parma dividono la posta sgambettandosi reciprocamente nella rincorsa all'Europa. Al San Nicola, Meggiorini apre le ostilità cogliendo un palo esterno al 7', ma il Bari cala subito e il Parma prende campo e vede i suoi sforzi premiati al 36' con il cross di Zenoni che si spegne alle spalle di Gillet per la sfortunata deviazione di Belmonte. Gara sotto controllo degli emiliani fino al quarto d'ora finale, quando si produce l'ultimo sforzo dei biancorossi. Meggiorini viene fermato di nuovo da un legno (traversa piena al 74'). All'85' Masiello si stacca dalla difesa e si infila nelle maglie gialloblù, dialoga con Kamata e insacca sul pallone di ritorno l'1-1 definitivo.
Ed è 1-1 anche a Verona fra Chievo e Catania, squadre tranquille che inseguono la matematica certezza della salvezza. Dopo un primo tempo di sbadigli, Pellissier infiamma la partita al 64' finalizzando con un gran diagonale un lancio filtrante. Pari dei rossazzurri 10' dopo con Maxi Lopez che si procura (contatto con Yepes) e trasforma un calcio di rigore. Chievo a 36, Catania a 32, ben 7 punti sopra la terz'ultima.
Il posticipo di 'Marassi' regala il quarto posto, in condominio col Palermo, alla Sampdoria. Juventus, in crisi di convinzione, superata 1-0 da una magia di Cassano. La gara si sviluppa su un ritmo compassato, con sterile predominio dei bianconeri. Quanto a pericolosità, tuttavia, c'è solo un marchiano errore in girata di Iaquinta ottimamente lanciato da Poulsen. La Samp attende e si fa pericolosa tre volte con Cassano: prima sbaglia il controllo su un ghiotto pallone scodellato da Pazzini; poi si vede respingere sulla linea da Marchisio il colpo di testa su azione d'angolo; infine Chimenti gli dice di no a tu per tu. Nella ripresa è Pazzini a mancare una facile girata. Poi è una prodezza di Cassano da 30 metri (con qualche responsabilità di Chimenti) a spezzare l'equilibrio nel punteggio al 77'. Chimenti si riscatta qualche minuto dopo prima su Mannini, poi sul giovane Testardi, subentrato a Cassano. Nel mentre, la Juve non riesce a produrre nulla di utile e gli uomini di Del Neri non faticano a conservare il vantaggio.
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