Il 53,4% delle famiglie italiane non ha figli

Lo dice il 'Rapporto Famiglia 2009' coppie_bacio_296

I figli costano, si sa. Ma in Italia costano più che nel resto d'Europa, diventando un vero e proprio lusso. Così la maggioranza delle famiglie anagrafiche italiane (il 53,4%) preferisce non farne. È quanto emerge dal 'Rapporto Famiglia 2009' del Centro internazionale studi famiglia (Cisf), presentato a Milano. L'indagine del Cisf, basata su 4 mila interviste fatte su un campione statisticamente rappresentativo delle famiglie italiane, stima infatti che la spesa media mensile per i figli a carico è il 35,3% della spesa familiare totale. Le sole spese alimentari per i figli sono pari a più della metà dell'intera famiglia (in media, 244,7 euro su 449,5 totali).

Nella fascia di età compresa tra 0 e 5 anni la spesa mensile per questi beni aumenta fino a 317 euro, corrispondente a un costo di mantenimento di circa 3.800 euro all'anno. Ma in media il costo di mantenimento di un figlio è di 798 euro al mese, cui vanno ad aggiungersi le 'paghette' (in media 23,7 euro al mese) e le spese per l'istruzione (12,5 euro). Le famiglie benestanti, poi, spendono per i figli circa l'83% in più delle famiglie povere. Secondo il Cisf "le politiche messe in campo dall'Italia non solo non riconoscono i costi sostenuti dalla famiglia, ma penalizzano la famiglia che ha figli", soprattutto quelle che ne hanno di più. Analizzando i dati sulle famiglie con figli, scopriamo così che il 21,9% ne ha uno, il 19,5% due, il 4,4% tre e solo lo 0,7% ne ha quattro.

Ma la scelta di non fare figli non è dovuta unicamente a fattori di tipo economico (il 19,5% motiva questa decisione con la mancanza di denaro), ma tra le altre cause elencate vi sono anche la scarsa disponibilità di conciliare famiglia e lavoro (8,9%), la casa troppo piccola (0,3%), l'assenza di servizi per l'infanzia (0,3%), la precarietà del lavoro (1,5%), per il posporre la nascita del figlio agli anni a venire (11,7%) o semplicemente per scelte personali (57,8%). I dati Istat citati dal rapporto Cisf fanno intendere che non tutte le famiglie con figli riescano a garantire il mantenimento di uno standard di vita ritenuto "accettabile": il 16,4% dei nuclei familiari è considerato nell'area della povertà, il 18% è a rischio e il 37,2% denuncia qualche difficoltà ad arrivare a fine mese. A causa della pesante crisi economica, solo il 22,4% delle famiglie ammette di arrivare a fine mese con una certa facilità, mentre il 5,3% percepisce di arrivarci con facilità e lo 0,8% con grande facilità. Il rischio di vivere in condizioni di povertà assoluta aumenta al crescere del numero dei figli: se in famiglia ci sono almeno tre figli l'incidenza di povertà assoluta è doppia (8%) rispetto al totale delle famiglie italiane (4,1%) e addirittura tripla rispetto a quella stimata per le coppie con un solo figlio.

La popolazione italiana, è dunque la conclusione del Centro studi sulla famiglia, "sopravvive decentemente proprio perché rinuncia ad avere figli". La ricerca del Cisf indica anche alcune soluzioni per aiutare le famiglie italiane, a cominciare da un welfare che sia "amico dei figli" che imposti "le politiche pubbliche con un concetto relazionale, che si occupi delle nuove generazioni" perché "le nuove generazioni sono figlie di famiglie a cui bisogna dare l'attenzione che meritano. Lo Stato deve farsi carico di un equilibrato ricambio generazionale, che includa gli immigrati, e sia generativo delle nuove generazioni". Tra le proposte per una diversa politica a favore della famiglia, il Rapporto sulle famiglie indica l'aumento degli assegni al nucleo familiare e detrazioni Irpef, l'adozione del sistema delle deduzioni familiari corrette e l'adozione del quoziente familiare.