Il Paese spaccato da un decennio

Identikit dei gruppi antagonisti d

L'attuale crisi affonda le sue radici nel 2001, quando il magnate della tv Thaksin Shinawatra entra in politica e vince le elezioni con un programma che in parte mira a colmare il notevole divario tra i ricchi e i poveri del Paese.

Al voto successivo, nel 2005, il suo partito Thai rak Thai ("I thailandesi amano i thailandesi") ottiene il 60,7%. Thaksin si insedia per il secondo mandato ma nel settembre 2006, mentre partecipa all'Assemblea generale dell'Onu, viene deposto dai militari con l'accusa di frode fiscale e corruzione. Il partito Thai rak Thai viene contestualmente messo fuori legge.

Il regime militare rimane in carica poco più di un anno:quanto basta per mettere a punto una nuova Costituzione, che sarà poi approvata per referendum.

Il ritorno alla democrazia, nel dicembre 2007, premia il Partito del potere popolare, ritenuto una riedizione del Thai rak Thai. A capo del governo va Samak Sundaravej, fedele alleato di Thaksin.

Dopo pochi mesi, Samak viene destituito dalla Corte costituzionale per conflitto di interesse: è comparso in due trasmissioni tv benché il suo ruolo glielo vieti. Intanto, si inaspriscono gli scontri tra i sostenitori del governo e gli esponenti dell'ex classe dirigente.

Il governo del nuovo premier Somchai Wongsawat, anch'esso vicino a Thaksin, rimane in carica per soli tre mesi, dal settembre al dicembre del 2008. La Corte costituzionale mette quindi al bando per 5 anni il Partito del potere popolare e tutti i suoi dirigenti, tra cui Somchai, per violazioni delle leggi elettorali avvenute durante il voto che si era tenuto l'anno prima.

Si completa in questo modo la "restaurazione": Abhisit Vejjajiva, formatosi a Oxford, si pone alla guida di una coalizione composta da cinque partiti tradizionali, che poggia su una maggioranza di 270 deputati su 450.

Chi sono le camicie rosse
Gli oppositori del fronte per la Democrazia e contro la Dittatura (Udd), che oggi contestano il governo, sono noti come "camicie rosse". Provengono per lo più delle aree rurali e rappresentano i ceti meno abbienti della Thailandia.

Sono rimasti fedeli a Thaksin perché, durante il suo governo, avviò alcune importanti riforme sociali, quali l'am- pliamento dell'assistenza sanitaria e il potenziamento della scuola pubblica.

Sostengono che l'attuale governo è illegittimo, in quanto nato dopo che il partito di Thaksin e il Ppp, che ne era l'erede, sono stati sciolti dai giudici in base a motivazioni politiche.

Chi sono le camicie gialle
Opposte alle "camicie rosse" sono le "camicie gialle" dell'Alleanza popolare per la democrazia, che raggruppa esponenti del mondo degli affari e della borghesia. Il loro leader è un generale vicino al principale consigliere di re Bhumibol Adulyadej.

Prima del golpe del 2006, le "camicie gialle" diedero vita a proteste simili a quelle inscenate oggi dalla "camicie rosse", accusando l'allora premier Thaksin di corruzione e abuso di potere.

Le proteste ripresero nel 2008, quando governavano gli alleati di Thaksin. Ma di lì a poco, in parte grazie a loro, anche questi ultimi furono banditi.