Dopo 10 anni l'India si conta di nuovo, ma questa volta lo fa prendendo nome e cognome di circa un miliardo e 200 milioni di abitanti. Inizia la raccolta dei dati per il censimento 2011, che permetterà di avere statistiche aggiornate sulla popolazione che, secondo l'ultimo conteggio del 2001, era di un miliardo e 28 milioni. I cittadini dovranno fornire informazioni su famiglia, casa, istruzione, lavoro, religione, e per la prima volta anche su telefonini e internet, ma non sull'appartenenza alle caste, come invece avrebbero voluto coloro che chiedono di rivedere le politiche avanzate del governo in questo campo.
La novità principale di questa gigantesca operazione di conteggio è che, per la prima volta nella loro storia, gli indiani non saranno solo un numero, ma saranno identificati. Il censimento servirà infatti a costruire su computer un'anagrafe nazionale o National population register, in base alla quale sarà possibile entro il 2013 rilasciare una carta di identità con fotografia e impronte digitali a tutti i cittadini di età superiore a 15 anni. E' questo l'ambizioso progetto che il governo ha affidato a Nandan Nilekani, ex dirigente di Infosys, considerato uno degli artefici del miracolo informatico indiano.
Oltre a dare un'identità a decine di milioni di indiani che non hanno neppure un certificato di nascita, la banca dati della popolazione permetterà di attuare politiche sociali e anti povertà più mirate. Ma consentirà anche ad esempio a una larga fascia di popolazione "senza volto" di entrare in un mondo prima ad essa sistematicamente precluso: l'apertura di un conto bancario o la sottoscrizione di una polizza assicurativa. La raccolta dei dati anagrafici è stata definita dal ministro dell'Interno Palaniappam Chidambaram "uno dei più grandi esercizi di conteggio nella storia dell'umanità" che coinvolgerà 2,5 milioni di funzionari e volontari che andranno in 240 milioni di case, dagli slum di New Delhi e Mumbai, alle baite dell'Himalaya fino alle capanne delle tribù delle isole Nicobare. Per l'operazione si serviranno di sistemi gps e perfino delle mappe di Google.
Il sito internet 'Census India' spiega che le operazioni sono divise in due fasi. La prima servirà a censire le abitazioni e identificare gli occupanti. Saranno consegnati due formulari in 16 lingue, uno giallo con 35 parametri relativi alla condizione abitativa (per esempio la disponibilità di elettricità e servizi igienici) e uno rosa per l'Anagrafe.
Questa fase inizierà con il primo scaglione di Stati e si concluderà a giugno, prima del monsone. La prima a essere censita sarà la presidente della Repubblica, Pratibha Patil, nel suo lussuoso palazzo Rashtrapati bhavan. La seconda fase, invece, sarà condotta in modo simultaneo dal 9 al 28 febbraio 2011 e sarà dedicata al conteggio puro e semplice delle persone. Il censimento, il 15/o dal 1872 e il settimo dopo l'indipendenza del 1947, costerà al governo 22 miliardi di rupie, circa 363 milioni di euro.