Una Juventus senza idee, senza gioco e senza gambe crolla a Udine e rischia di dire addio alle speranze di rientrare nel 'giro' europeo che conta. Incassa la dodicesima sconfitta ma rimane a soli tre punti da quel quarto posto che vale la Champions solo perché anche le altre, vedi il Palermo di ieri, camminano. In ogni caso, la prestazione imbarazzante del posticipo di ieri spinge la società a decretare il silenzio stampa, anche se fra loro giocatori e tecnico si sono parlati a lungo nello spogliatoio. Per Zaccheroni, forse anche lui a rischio, è stato davvero un brutto ritorno a Udine.
La squadra di casa, quella di Marino, mette in cascina tre punti fondamentali per la sua classifica, ora meno asfittica, e termina la gara tra gli applausi e l'ola del pubblico friulano.
Era una partita da dentro o fuori, nel senso che il pareggio non andava bene a nessuna delle due contendenti. La Juve per la Champions, l'Udinese per la salvezza. Alla fine ce l'ha fatta la squadra di Marino che come spesso è successo quest'anno è riuscita a trovare le idee e le energie quando ha sentito l'acqua avvicinarsi alla gola. La vittoria dell'Atalanta, infatti, aveva messo sotto pressione i friulani che non potevano fallire. E non hanno fallito, trascinati dal solito Di Natale.