Antonella Cocciante, una delle rappresentanti del “Popolo delle carriole”
Il problema dell’Aquila non sono le macerie. Le macerie della città dell’Aquila sono dei beni preziosi. Noi non abbiamo macerie. Noi abbiamo dei sassi di 700 anni che sono caduti e che sono un bene prezioso per l’umanità, non solo per la nostra città. Si tratta di capitelli, bifore, trifore, pietre. Quindi la rimozione delle macerie secondo noi va fatta in loco, perché ogni pietra andrà a ricostruire il palazzo, del 1200, del 1300, 1400 e 1700. E’ un problema di beni preziosi, che sono spariti. L’Aquila è stata un luogo di fortuna per molti. Ogni sasso che ci portano via è un pezzo di storia che va via. Il tesoro della città sta sparendo. Questo ci crea dubbi e paure.
Immagino si riferisca anche alla ricostruzione.
A parte i sassi, qui è stato rubato di tutto. Abbiamo migliaia e migliaia di denunce per furto contro ignoti, purtroppo, perché hanno rubato negli appartamenti. Quadri, abiti…. Hanno rubato di tutto dentro le nostre case. L’esercito sta lì a guardia, ma se parlate con quei poveri ragazzi che stanno nelle camionette…. Sono due ragazzi che a turno, ogni 8 ore, presidiano le porte della città. Io parlavo con dei militari un po’ di giorni fa e loro mi dicevano, se durante il giorno si nascondono gli sciacalli nel centro storico, noi non possiamo saperlo. Che ci vuole ad eludere la sorveglianza di due poveri militari….
A chi vi rivolgete con la vostra protesta, con la vostra denuncia, e cosa chiedete?
Occorre un comune accordo con il commissario della regione, con il Comune, con il ministero per i Beni ambientali, con tutti quegli enti e quelle associazioni che hanno a cuore una città ARTISTICA. Questa è la città di Celestino. Qui ci sono dei palazzi nobiliari, che sono crollati, e tra l’altro non si sa se ci saranno mai i soldi, se verranno dati i soldi alla Sovrintendenza per ristrutturarli. Noi dovremmo chiedere che L’Aquila diventi “Patrimonio dell’umanità”. Solo l’Europa potrebbe sorvegliare sulla nostra città. E nessun altro.
Concretamente cosa vi aspettate che venga fatto e da chi?
A suo tempo ci venne promesso uno smistamento delle macerie sul posto. Se si porta via tutto quanto in una cava e poi magari si porta via dalla città, non ricostruiremo più l’Aquila e dovremo comprare tutto fuori, quando qui per esempio c’è un infinità di disoccupati che potrebbero essere impiegati in questa attività. Così arriviamo all’assurdo che il più grande cantiere d’Europa non ha un aquilano a lavorarci. Siamo stati saccheggiati.
A chi attribuite i ritardi per la rimozione delle macerie?
Adesso è stato affidata l’incombenza agli enti locali che si ritrovano con un problema enorme. Bisogna vedere ora anche quanto il Governo collaborerà. Noi abbiamo voglia di tornare al centro la domenica, con i nostri bambini, le nostre famiglie. Le carriole che cosa stanno a significare? Che voi andare a riprendervi i pezzi delle vostre case o significano qualcosa di diverso? Vogliamo tornare e stare nella nostra città. Mi raccomando, non ci dimenticate mai.