A Shanghai la più esagerata, costosa, invadente Esposizione Universale della storia

Con i suoi ventuno milioni di abitanti, la metropoli si organizza per l'Expo: oltre cinque chilometri quadrati di area espositiva, 191 paesi ufficialmente rappresentati, più decine di organizzazioni locali e internazionali

da Pechino Paolo Longo

Shanghai, tradotto letteralmente la città sull’acqua. L’acqua del Mare della Cina che la costeggia- che nessuno mai vede perchè troppo lontana e troppo difficile da raggiungere- e quella del fiume Huangpu, che l’attraversa. Anche questa pochi la incontrano sulla loro strada, bisogna andarsela a cercare sul lungo fiume, il salotto buono, il bund. Quello che a Shanghai è facile incontrare, invece, è il fiume in piena delle automobili, gli ingorghi continui, le autostrade urbane che si sovrappongono fino a sette strati in un punto e che sono il segno della crescita.

Shanghai, la città esagerata con i suoi ventuno milioni di abitanti, che sta preparando la più esagerata, costosa, invadente Esposizione Universale della storia. Oltre cinque chilometri quadrati di area espositiva, 191 paesi ufficialmente rappresentati più decine di organizzazioni locali e internazionali, divisa tra due zone separate dal fiume Huangpu. Un costo esagerato anche se il sindaco della città, Han Zheng, cerca di minimizzare: “Non è quello che voi giornalisti dite- assicura- per l’Expo la città ha speso tre miliardi di euro”.

Quello che Han Zheng non dice è che insieme ai soldi spesi in quei cinque chilometri quadrati ci sono probabilmente intorno ai 30 forse 40 miliardi di euro spesi per adeguare la città all’impatto previsto di settanta milioni di visitatori. In pochissimo tempo è stato costruito un nuovo terminal per l’aeroporto nazionale, cinque nuove linee di metropolitana, nuove stazioni ferroviarie e il bund è stato completamente restaurato con una spesa di oltre quattrocento milioni di euro. A questo vanno aggiunti i milioni spesi dai diversi Paesi in una corsa sfrenata a chi costruisce il padiglione più grande, più bello, più fantastico, più ecologicamente corretto. Il record spetta al padiglione dell’Arabia Saudita costato 130 miliardi di euro. Stati Uniti, Germania, Francia, e gli altri paesi arabi navigano intorno ai cinquanta miliardi di Euro, l’Italia un po’ meno. Tutto per stupire i visitatori in arrivo per questo evento destinato, nelle intenzioni degli organizzatori, a trasformare l’immagine stessa della città di Shanghai, ma anche a presentare il mondo ai cinesi, sia pure un mondo in pillole.

”Lo slogan di questa Expo- dice il sindaco- “è una citta migliore per una vita migliore” e questo per noi vuol dire cercare di mostrare al pubblico come si può vivere meglio nelle città del futuro anche grazie al risparmio energetico. E così, nello spazio espositivo useremo moltissimi panneli solari, l’acqua del fiume Huangpu sarà usata per l’aria condizionata, insomma useremo moltissima tecnologia per ridurre le emissioni. Per esempio nei giorni immediatamente precedenti l’apertura dell’Expo entrerà in funzione una nuova centrale elettrica che usa centinaia di pale a vento installate nel mare di fronte alla città”.

L’attesa in città è molto forte anche se non saranno moltissimi quelli che potranno spendere i 160 yuan del biglietto (moltissimo in Cina al cambio e in rapporto al costo della vita è come se nella prossima esposizione di Milano il biglietto costasse 100 Euro ). “Me la vedrò in televisione" dice uno dei tecnici che incontriamo all’inaugurazione di una delle linee di metropolitana. Ma valeva la pena spendere tanti soldi pubblici? "Sì- dice il Sindaco- per Shanghai questo è un momento di passaggio importante per diventare la grande metropoli del futuro, come New York, Londra, Hong Kong".

Nelle immagini, i padiglioni di Islanda e Gran Bretagna