di Mauro Caputi
La Roma vince un derby tesissimo e torna in testa alla classifica 48 ore dopo il sorpasso dell'Inter che ha superato al Juventus 2-0 nell'anticipo di venerdì. La Lazio crolla 2-1 dopo essersi portata in vantaggio. La partenza dei biancocelesti fa soffrire gli uomini di Ranieri, in inferiorità a centrocampo per l'utilizzo contemporaneo di Totti, Toni e Vucinic. Senza pressione, al 14' Ledesma lancia Rocchi che scatta in perfetta linea con i difensori, si presenta davanti a Julio Sergio e lo batte. La Roma è incapace di reagire per tutto il primo tempo, mentre la Lazio controlla e punge con le ripartenze. La ripresa comincia senza Totti e De Rossi, rimpiazzati da Menez e Taddei, e non fa attendere i sussulti. Passano pochi secondi e cassetti sgambetta Kolarov in area. Tagliavento decreta il rigore. Dal dischetto va Floccari che però tira centralmente, proprio addosso a Julio Sergio. La regola che dice 'gol sbagliato, gol subito' si conferma all'8': Kolarov butta giù Taddei e questa volta il rigore è per la Roma. Vucinic non sbaglia e il pari è raggiunto. La partita cambia repentinamente. La Roma è meglio disposta in campo, più equilibrata, mentre la Lazio esaurisce la spinta. Al 63' la punizione dal limite di Vucinic dà il vantaggio ai giallorossi e il nuovo sorpasso sull'Inter. Reja butta nella mischia Zarate e Cruz. Finale nervoso, con espulsione di Ledesma. I biancocelesti restano a quota 37, con soli tre punti di vantaggio sull'Atalanta terz'ultima.
Nel pomeriggio, prima dell'insolito posticipo delle 18.30, il Milan abbandonava la corsa scudetto perdendo 2-1 in casa della Sampdoria. I rossoneri partono guardinghi e rompono gli indugi al 20' con la capocciata di Borriello che svetta su tutti su calcio d'angolo. Subito dopo, Mancini sciupa malamente il raddoppio. Poi crescono i blucerchiati e Dida è superbo prima su una velenosa girata di Cassano, poi su colpo di testa in mischia di Lucchini. Il premio arriva a inizio ripresa. Cassano riceve in area e viene travolto da Bonera: rosso per il centrale del Milan e rigore per la Samp. Se ne incarica lo stesso Cassano e al 54' è 1-1. Entra Oddo e va a fare il centrale difensivo. Gattuso, su azione del sempre ispirato Ronaldinho, impegna Storari. Sempre Dinho in regia, con Borriello che allarga troppo la mira. La Samp si rifà sotto nel finale, con Dida che abbranca un pallone sulla linea dopo un errore in uscita. La svolta al 92', col colpo di testa di Pazzini (Oddo anticipato sullo stacco) che affonda le speranze rossonere (ridotte ormai solo a una mera questione aritmetica) e porta al quarto posto solitario.
Infatti, il Palermo rallenta ma può dirsi soddisfatto per come si erano messe le cose. Al Sant'Elia finisce 2-2 col Cagliari che sciupa un doppio vantaggio. Sulla panchina sarda, dopo l'improvviso esonero di Allegri, esordisce Melis e i suoi, reduci da un periodo non brillante, si scuotono. Al 28' Cossu trova il gol con una botta da fuori deviata da Migliaccio. Solo un minuto prima Goian aveva preso la traversa spaventando il Sant'Elia. Nel recupero altro colpo di testa di Goian salvato da un fenomenale Marchetti. La ripresa non mostra cambiamenti. I rosanero inseguono il risultato, ma non sono convinti. Il Cagliari attende e riparte. Si arriva così agli ultimi minuti, quando succede l'incredibile. All'87' Jeda trova il raddoppio al termine dell'ennesimo contropiede. Sembra fatta, ma un minuto dopo Miccoli accorcia con un gol di rapina in mezzo a una difesa non impeccabile. Ancora un minuto e Budan esalta le qualità di Marchetti. L'arbitro Rocchi assegna 5' di recupero. Il Palermo attacca senza soluzione di continuità, col Cagliari che trova un break, ma Matri spreca il contropiede. Ultimi secondi: cross in area sarda, palla sporcata, si alza Abel Hernandez e il pari è servito.
Si rilancia il Napoli, che vince in casa di un Bari spento per oltre un tempo. Il 2-1 per i partenopei si apre con la firma di Lavezzi sulla prima doppietta in stagione. Al 28' trova un po' di spazio ai 20 metri e disegna una bella traiettoria all'incrocio dei pali; al 57' sfrutta un buco della difesa e si presenta a tu per tu con Gillet per il raddoppio. Il Bari attende ancora qualche minuto, poi si sveglia e in pochi minuti costringe De Sanctis a numerosi interventi decisivi. Il portiere partenopeo si arrende solo al colpo di testa di Almiron al 75'. Biancorossi sempre avanti nell'ultimo quarto d'ora, tanto da far rimpiangere la pochezza del primo tempo e della parte iniziale della ripresa.
Pirotecnico successo esterno del Genoa, che vince 3-2 al Tardini. Palacio infiamma la gara al 33' con un delizioso tocco dal limite dell'area. Il Parma reagisce, ma viene ancora colpito, sempre da Palacio che al 51' tocca da distanza ravvicinata dopo che Mirante si era opposto a Palladino, bravo a seminare in slalom la difesa. L'ingresso di Bojinov dà nuova linfa alla spinta degli emiliani che trovano l'uno-due del pareggio in 3': al 59' Zaccardo di testa è più abile di tutti su un cross; al 62' Bocchetti fa un clamoroso autogol su un rimpallo seguente a un salvataggio di scarpi su Bojinov lanciato a rete. Proprio qui c'è la curiosa espulsione di Guidolin, che protesta con l'arbitro dopo il gol dei suoi. La partita prosegue vivace, col tecnico del Parma che si accomoda in tribuna e fa in tempo ad assistere al gran salvataggio del suo portiere su Sculli. Sull'altro fronte Zaccardo, meglio in spinta che come difensore, ha un'ottima occasione salvata da Scarpi. Un minuto dopo, è il 72', ospiti al definitivo vantaggio con Fatic, appena entrato: il montenegrino, lanciato da Sculli sulla fascia in leggero fuorigioco, entra in area e indovina un gran diagonale dal basso verso l'alto. Il Parma non ne ha più e i rossoblù rialzano la testa dopo la sconfitta nel derby.
L'Atalanta non demorde e continua a inseguire la salvezza con il 2-1 alla Fiorentina. All'Azzurri d'Italia è il colpo di testa di Ferreira Pinto su cross di Valdes a mettere in discesa la partita. I padroni di casa appaiono molto determinati e hanno una buona occasione anche con Amoruso. Nella ripresa Tiribocchi prima centra il palo, poi, al 69', trova il raddoppio per i suoi con una splendida girata da centroarea. Il bellissimo gol di Montolivo, botta al volo su cross all'indietro di Keirrison, al 75', non rianima troppo le convinzioni della squadra di Prandelli, tanto che l'Atalanta conduce in porto il successo correndo giusto un rischio nel finale. In pieno il recupero la Fiorentina resta in 10 per l'esulsione di Gobbi. Il Siena, invece, si allontana nonostante il pareggio in rimonta a Catania. I toscani avevano infatti un solo risultato utile e il 2-2 non basta. Gara del Massimino sbloccata al 12' da Maxi Lopez con un potente diagonale sotto l'incrocio. A inizio ripresa botta e risposta fra Maccarone (al 48' con slalom e tiro secco) e Biagianti (al 49' solo davanti al portiere dopo un 'buco' difensivo). Al 60' Maxi Lopez sbaglia il rigore che poteva dare la sicurezza ai suoi (fallo di Ghezzal su Morimoto). La bella conclusione di Vergassola, al 69', evita la sconfitta al Siena ma non dà troppi motivi per sorridere. Il Catania, invece, aspetta solo la matematica per festeggiare una salvezza sempre più vicina.
Più o meno stessa situazione degli etnei per l'Udinese, che ringrazia Di Natale (24° centro, sempre più capocannoniere del torneo) per aver ricacciato indietro il Bologna e portato a -5 la zona retrocessione. La gara del Friuli contro il Bologna comincia nel peggiore dei modi perché, al 3', Zapata devia alle spalle del suo portiere un corner dei felsinei. Per i rossoblù si profila la partita ideale, con l'attesa dell'avversario e azioni di rimessa. L'Udinese non è vivace come in altre occasioni, ma merita pienamente il pareggio, anche se questo arriva solo al 91', con Asamoah che, alla cieca, indovina l'assist per il solitario Di Natale. Il Bologna conserva due punti di vantaggio sull'Atalanta.