Crollo a Ventotene, morte due ragazze

Dramma in campo scuola: due metri cubi di roccia e tufo travolgono due studentesse di 14 anni in gita sull'isola insieme ai compagni m

Due studentesse della scuola 'Anna Magnani' di Roma sono morte a Ventotene nella zona di Cala Rossano. Due metri cubi di roccia e tufo, caduti da un'altezza di sei metri, le hanno centrate in pieno. "E' stata una maledetta fatalità" raccontano i soccorritori "sarebbe bastato che le ragazze fossero una decina di metri più in là e non sarebbe accaduto nulla". La spiaggia di Cala Rossano si trova a pochi passi dal porto dell'isola, una striscia di sabbia scura lunga non più di 400 metri, proprio di fronte all'imboccatura del porto. Le due ragazze si trovavano a una delle due estremità della spiaggia, a pochi passi dal costone roccioso che poi è franato.

Le vittime (14 anni) erano in gita con altri coetanei. "Ditemi che non è lei", ha detto la madre di una delle due ragazzine, quando ha appreso la notizia. Una terza, ferita, è stata trasportata a Roma. I ragazzi erano sulla spiaggia, quando è franata la parete rocciosa. "Una tragedia inaspettata- ha detto il sindaco di Ventotene, Assenso- Non c'erano mai stati segni di cedimento". Nulla faceva presagire la tragedia. Me lo hanno detto gli addetti dell'impresa che si occupa della manutenzione della spiaggia". Il ministro dell'Istruzione, Gelmini, esprime profondo cordoglio.


Ventotene e Ponza, perle del Tirreno a rischio erosione
Mete turistiche ambite per la bellezza selvaggia e la tranquillità, ma anche pericolose perché le rocce di origine vulcanica, fragili, sono soggette a erosione e causano crolli. A volte fatali come quello che ha ucciso, nella bellissima Cala Rossano, le due studentesse romane.

Belle e pericolose. Ventotene e soprattutto Ponza, perle dell'arcipelago pontino, non è la prima volta che sono teatro di incidenti e ogni volta si ripropone il problema dei divieti e delle aree interdette a tutela dei bagnanti e dei turisti. Nonostante le misure di sicurezza, nel corso degli anni non sono mancate le vittime: a Ventotene una turista rimase ferita dal distacco di parte di uno scoglio a cui era vietato avvicinarsi, mentre a Ponza la splendida spiaggia Chiaia di luna, più volte franata, ha fatto due vittime, una ragazza e un operaio. E ai turisti che fanno il giro dell'isola in barca la raccomandazione data è sempre la stessa: fate il bagno al largo, sotto le coste è pericoloso.

Il 19 settembre del 2001 nella spiaggia di Chiaia di luna a Ponza una mareggiata aveva portato via la transenna che segnalava il divieto e per questo Alessandra Pioli, una ragazza di 26 anni, morì per il distacco di un costone di roccia.

Il 7 luglio del 1997 a morire sempre sulla spiaggia di Chiaia di luna, a 36 anni, fu Claudio Fortunati, un operaio che stava lavorando proprio per posizionare le reti di protezione per evitare la caduta dei massi dalla parete della spiaggia.

Il 29 agosto del 2009 un'altra vittima: in piena stagione balneare, sull'isola di Ventotene franò un pezzo di roccia da uno scoglio e una turista romana di 50 anni rimase ferita. Soccorsa da un'eliambulanza fu trasferita nell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina per una frattura alla gamba. L'incidente si verificò in località Punta dell'arco.

La bellezza pericolosa di Ventotene e Ponza, spiega Vincenzo Morra, direttore del Dipartimento di Scienze geologiche dell'Università Federico II di Napoli, è spiegata dal fenomeno dell'erosione. "Sono isole di origine vulcanica- aggiunge Morra - assimilabili nella morfologia a Ischia e Procida, così come le isole dell'arcipelago pontino. Le isole di Zannone e Capri sono di altra natura morfologica anche se esse stesse possono subire fenomeni di smottamento".

Parlando delle caratteristiche del suolo, per l'esperto si tratta di "materiali di scivolamento" presenti in particolare nelle zone di falesia, ovvero quelle con i costoni alti e sporgenti sul mare. "Con questi tipi di materiali - osserva - possono accadere episodi di questo tipo".