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Dalla confisca all'assegnazione, una gara con il tempo

Un’agenzia per accelerare le consegne g

La villa del boss che ospita la sede dei Vigili urbani, la palazzina che diventa la base di un’associazione antimafia, il terreno che produce la mozzarella della legalità, o il negozio che diventa una “bottega dei sapori e dei saperi della legalità” sono alcune delle “buone pratiche” avviate grazie alla legge 109/96,che prevede l’utilizzazione a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati alle mafie.

La restituzione dei beni sottratti alla criminalità organizzata è un momento centrale della lotta alle mafie, sia per l’affermazione della legalità, sia per l’opportunità di rimettere in circolo patrimoni capaci di produrre economia sana, fiducia diritti, solidarietà.. Per accelerare il percorso,che va dal sequestro preventivo alla confisca definitiva e quindi alla destinazione dei beni mobili e immobili dei boss mafiosi,è nata l’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati, istituita con legge approvata all’unanimità alla fine del mese scorso.

Il tempo che trascorre dal momento della confisca a quello dell’affidamento è mediamente di 8 anni e mezzo, va da un minimo di 12 mesi a 23 anni, secondo quanto stimato dall’indagine “Beni confiscati alle mafie: il potere dei segni”, realizzata dall’Agenzia per le Onlus e Liberainformazione e presentata a febbraio scorso.. .

Velocizzare i tempi è quindi la parola d’ordine. Nella sua ultima relazione annuale, quella 2009, l’ex commissario straordinario del governo per la gestione dei beni, Maruccia ha definito “soddisfacenti” i risultati degli ultimi 18 mesi dell’attività commissariale, sottolineando che sono stati destinati 1.438 beni, a fronte dei 3.969 dei 12 anni precedenti, con un incremento del 284% della media annuale delle destinazioni e un +42% rispetto al 2007. Ma nel complesso, guardando i dati al 30 giugno 2009 ci si accorge che su 8.933 beni confiscati, tra appartamenti, terreni, capannoni, box, alberghi ecc, quelli che hanno trovato una destinazione sono 5.407. (60,5%) e di questi quelli effettivamente consegnati sono stati 4.738. E il dato è ancora più preoccupante se si guarda ai numeri che riguardano le aziende: a fronte di 1.185 aziende confiscate quelle destinate sono solo 388 (32,7% ).

Tra gli ostacoli più frequenti all’utilizzazione del bene, le ipoteche , le difficoltà burocratiche, lo stato di degrado e abbandono per incuria o mancanza di fondi per il recupero o la ristrutturazione, che può portare anche alla decisione della demolizione o distruzione.

La neonata Agenzia nazionale, alla cui direzione è stato chiamato il prefetto Mario Morcone, per svolgere i suoi molteplici compiti, tra cui quello di coadiuvare l’autorità giudiziaria nell’amministrazione e nella custodia dei beni sequestrati, si avvarrà di una trentina di dipendenti e della collaborazione dell’Agenzia del Demanio e delle Prefetture territoriali. Il provvedimento legislativo che le attribuisce le funzioni introduce novità anche per quanto riguarda la vendita dei beni, stabilendo tra l’altro che non vengano venduti a un prezzo inferiore all’80% del loro valore effettivo.