La meta della settimana


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Campodimele, piccolo mondo antico

Da sempre la vita di contadini e pastori,su questo colle circondato da monti, è stata scandita dall'apicoltura f

In questo inizio d'estate il sole scalda la strada che dalla Valle del Liri, ci conduce al paese di Campodimele, in provincia di Latina. Il nome potrebbe trarre in inganno: qui anticamente non si producevano mele, ma miele, dal latino mellis. Da sempre la vita di contadini e pastori, su questo colle circondato da monti, è stata scandita dall'apicoltura.

Questo piccolo borgo, sorto sui monti Aurunci, nel fitto di una selva, mostra ancora oggi la sua impostazione medievale. In alto, il campanile. A digradare le abitazioni, fino ad arrivare alle mura cittadine. Il camminamento esterno offre un'ottima occasione per ammirare lo spettacolo del pre-Appennino. L'antico frantoio, la piazza con l'olmo secolare, le case in pietra ci riportano indietro nel tempo, in quel piccolo mondo antico fatto di cose semplici, essenziali e sincere.

La tranquillità a Campodimele regna sovrana, e stress è una parola sconosciuta. Forse anche per questo la sua popolazione è tra le più longeve del mondo. La vita media è di 85-90 anni e tanti sono i centenari. Merito anche dei prodotti del borgo, frutto di un'agricoltura povera, che produce legumi gustosi, come le cicerchie e le favette.

Un piatto tipico è "Laina e cicerchie", una pasta particolare fatta in casa, condita con sugo di cicerchie e servita con ricotta essiccata di capra.