Piazza Affari chiude la seduta in coda alle principali piazze europee, tutte pesanti insieme a Wall street, affossata dai dati sull'occupazione a maggio, molto attesi e inferiori alle previsioni. I salari non agricoli negli Usa nel mese di maggio sono cresciuti di 431mila unita', meno del consensus, mentre l'impiego nel settore privato ha registrato una variazione minima, + 41mila unita', dato inferiore alle attese. Pesano anche le voci relative a possibili perdite su derivati per Socie'te' Ge'ne'rale, che a Parigi perde oltre il 7%, e le dichiarazioni del portavoce del nuovo premier ungherese Viktor Orba'n, che in una conferenza stampa a Budapest ha detto che l'economia del Paese e' in condizioni gravi e che non e' esagerato parlare di rischio default.
Tra scambi per oltre 4 miliardi di euro di controvalore, il Ftse Mib ha lasciato sul campo il 3,79% a 18.734 punti ed il Ftse All Share il 3,6% a 19.384 punti. Sotto pressione le banche, ma l'intero listino di riferimento ha chiuso in calo, ad eccezione di Stm (+0,46% a 6,6 euro), dopo che l'amministratore delegato Carlo Bozotti ha sottolineato, nel corso di un'intervista televisiva, i vantaggi dell'euro debole per le vendite di microprocessori. In campo bancario Unicredit ha ceduto il 5,68% a 1,56 euro, penalizzata dall'esposizione in Ungheria. Intesa Sanpaolo ha lasciato sul campo il 6,1% a 1,99 euro, Ubi il 5,65% a 6,76 euro e Banco Popolare il 5,09% a 4,15 euro. Tensione anche su Mps (-4,66% a 0,83 euro), Bpm (-5,28% a 3,22 euro) e Mediobanca (-3,69% a 5,88 euro).
Ungheria a rischio default. Crollano borsa e fiorino
Un nuovo caso Grecia, con tanto di dati statistici 'manipolati', aleggia sull'Europa. Il rischio default, con conseguente crollo della Borsa e della valuta locale, il fiorino, e' stavolta dell' Ungheria, dove il governo parla di ''situazione molto grave''. ''E' chiaro - ha detto il portavoce del primo ministro, Viktor Orban, in carica da appena una settimana - che l'economia versa in una situazione molto grave. Non penso affatto che sia un'esagerazione parlare di un rischio default''. Il problema e' che anche in questo caso qualcuno avrebbe messo lo zampino sui dati statistici che fotografano lo stato dei conti pubblici: il portavoce ha infatti parlato di numeri ''manipolati'' dal precedente governo, che ''mentono'' sulla situazione reale dell'economia del Paese. La reazione dei mercati non si e' fatta attendere. Il fiorino ha perso il 5,5%, scendendo a quota 272 contro l'euro, la Borsa di Budapest e' arrivata a perdere l'8,4%, per poi terminare la seduta in calo del 3,3%. L'Ungheria si trova da tempo in una situazione difficile e dall'autunno del 2008 gode di iniezioni finanziarie da parte di varie istituzioni internazionali: finora il Fondo monetario internazionale, l'Unione europea e la Bce hanno messo sul piatto ben 20 miliardi di euro. Il governo ha promesso entro lunedi' prossimo la diffusione di cifre concrete accompagnate da un piano di riforme.