ROMA (1 ottobre) - Il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, è sbarcato oggi a Roma per confermare il proprio interesse per Alitalia. Il gruppo franco-olandese ha espresso interesse a rilevare una quota minoritaria, fra il 10 e il 20%, nella società che sarà costituita da Cai e che acquisirà la parte sana di Alitalia.
Spinetta nella capitale ha visto il presidente della Cai, Roberto Colaninno e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Alla che si è svolta a Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata francese a Roma in un clima definito «costruttivo», erano presenti anche Francesco Mengozzi, il consulente italiano di Air France - Klm e l'ambasciatore francese Jean-Marc de La Sablière.
Nel corso dell'incontro, che è durato oltre un'ora, riferiscono fonti vicino al dossier, Spinetta ha confermato l'intenzione del gruppo franco-olandese di prendere una partecipazione di minoranza in una Alitalia forte. Una proposta che sarebbe stata accolta con interesse. Al termine dell'incontro è stato convenuto che i contatti proseguiranno.
Lufthansa. In corsa per rilevare una quota della nuova Alitalia resta però anche Lufthansa. La compagnia aerea tedesca tiene sotto osservazione l'evolversi della situazione di Alitalia, ha detto oggi la portavoce Claudia Lange. «Per ora però non abbiamo nessun commento da fare» ha detto Lange all'agenzia Ansa.
Gli italiani pagheranno 2 miliardi di debiti. «Siamo di fronte a una soluzione che vede una cordata acquistare la parte buona, la cosiddetta polpa della compagnia, mentre la parte cattiva, i debiti, che sono potenzialmente valutabili in oltre due miliardi, li pagheranno gli italiani». La capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro sintetizza così la tormentata vicenda Alitalia nel corso di una conferenza stampa convocata per spiegare le ragioni del no dei Democratici al decreto che da oggi è all'esame dell'aula di Palazzo Madama «nonostante il Pd - precisa - si sia speso per una conclusione della trattativa nel momento in cui il governo era in empasse».
«Mentre tutto il mondo si sta interrogando sulle regole e sui controlli che bisogna rafforzare per evitare il ripetersi di fatti drammatici che sono sotto gli occhi di tutti - osserva Anna Finocchiaro - in questo nostro curioso paese, per onorare il vanitoso impegno del presidente Berlusconi si rompono tutte le regole». Il Pd, che era contrario al fallimento dell'Alitalia non ha mai visto di buon occhio la soluzione del problema messa in piedi da Berlusconi e ora che si apre la battaglia in Senato spiega le ragioni del suo no al decreto. «Innanzitutto - osserva Finocchiaro - si sono rotte tre regole: la sospensione del controllo dell'antitrust; gli amministratori della società Alitalia andranno esenti da responsabilità penali, amministrative e contabili e viene modificata anche la legge Marzano sulle grandi aziende in crisi». «Mi chiedo - aggiunge Finocchiaro - a questo punto che paese sia questo in cui gli autori del default di Alitalia vengono tirati per i capelli fuori da questa vicenda mentre tutti i costi vengono gettati sui cittadini».
Enac: sulla licenza esame in corso. «E tutt'ora in corso» l'esame, da parte dell'Enac, della relazione inviata dal commissario straordinario di Alitalia per dimostrare la possibilità di operare oltre il 30 settembre. Ma «allo stato» l'ente per l'aviazione civile «ha ritenuto non necessario modificare» il provvedimento con cui il 2 settembre aveva concesso una licenza di volo provvisoria. Lo precisa il presidente dell'Enac, Vito Riggio, con una nota.