Belgio, un voto per la sopravvivenza


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Tensioni nel cuore dell'Europa unita

Separatisti fiamminghi dati in testa

“L’unione fa la forza”. Il motto che fa parte del suo blasone non riesce più a fotografare la realtà del Belgio, Paese che dopo tre anni di crisi torna alle urne per rinnovare il Parlamento.

Alla radice dello stallo politico, le tensioni tra le due maggiori comunità etniche: i fiamminghi, che sono il 58% della popolazione e parlano una varietà dell’olandese, e i valloni, che rappresentano il 32% di francofoni.

Tutta la campagna si è svolta nelle Fiandre, dove da 15 anni i venti separatisti minacciano la stabilità di un Paese nato come Stato-cuscinetto e affrancatosi dai Paesi Bassi nel 1830.

A detta di tutti gli analisti, il voto segnerà la consacrazione della N-VA (Nuova alleanza fiamminga), il partito che reclama la separazione delle ricche Fiandre dal resto del Paese.

Rotta l’alleanza con i democristiani fiamminghi, il movimento indipendentista viene dato intorno al 26% nelle Fiandre e si profila primo partito nazionale.

Bart De Wever, 39enne leader carismatico della N-VA, si è detto pronto a cedere la guida del governo a un francofono, purché garantisca la progressiva devoluzione dei poteri dallo Stato fino all'indipendenza di Fiandre e Vallonia, nell’ambito dell’Unione europea.

I partiti su un doppio binario
Le elezioni dovranno delineare la nuova Camera dei rappresentanti, composta da 150 deputati: di questi, 79 vengono eletti nelle Fiandre, 49 in Vallonia e 22 nel collegio bilingue BHV (Bruxelles e dintorni).

Il Senato federale si compone di 71 membri, di cui 40 eletti a suffragio universale diretto (25 nel collegio fiammingo, 15 in quello francofono). Gli altri senatori sono espressi dalle Regioni, oppure vengono cooptati.

In Belgio il voto è obbligatorio, come stabilisce l’articolo 62 della Costituzione. Tuttavia, alle ultime elezioni, l'affluenza alle urne è stata del 91,2%.

Il sistema elettorale proporzionale ha favorito, specie negli ultimi anni, la frammentazione di un panorama politico già suddiviso su base linguistica.

Fin dagli anni ’70,tutti i partiti tradizionali dispongono di una “filiale” fiamminga e una vallona, e impostano in parte i loro programmi sui temi etnici.

Il dibattito politico si muove dunque lungo un doppio binario: alla contrapposizione dei blocchi destra/sinistra si affianca quella linguistica. Non è inusuale che, sui temi sensibili ai gruppi etnici, nascano insolite alleanze tra formazioni di segno opposto, ma parlanti la stessa lingua. 
 
Retrospettiva sul voto del 2007
Il Belgio conta una trentina di partiti di cui 11 presenti in Parlamento. Nel dopoguerra si sono avuti governi di coalizione, guidati quasi sempre da leader fiamminghi.

La minoranza germanofona (1%) non possiede alcun deputato, essendo stata accorpata a quella francofona. Esiste poi un partito che si definisce “belga” e ppera nella regione di Bruxelles, ma è privo di rappresentanza parlamentare.

Lo spettro politico, sia tra i fiamminghi che tra i valloni,spazia da una sinistra moderata a un’estrema destra nazionalista e xenofoba, puntualmente esclusa da ogni maggioranza di governo.


Così andò alla Camera nel 2007
Partiti fiamminghi in rosso
Partiti francofoni in verde

                                                                         Seggi
CD&V/N-VA (democrist.)
            18,5%             30
MR (centrodestra)                     12,5%             23
VB (destra separatista)             12,0%             17
Open VLD (liberali)                    11,8%             18
PS (socialisti)                             10.9%             20
SPA (socialisti)                           10,3%             14
CDH (cristiano-sociali)                6,1%             10
Ecolo (verdi)                                5,1%               8
LD (nazion. fiamminghi)              4,0%               5
Groen! (verdi)                              4,0%               4
FN (destra separatista)               2,0%               1

Il governo fu formato dai seguenti partiti: CD&V MR PS CDH OpenVLD

Così andò al Senato nel 2007
Partiti fiamminghi in rosso
Partiti francofoni in verde

                                                                         Seggi
CD&V/N-VA (democrist.)             19,4%              9
Open VLD (liberali)                     12,4%              5
MR (centrodestra)                      12,3%              6
VB (destra separatista)              11,9%              5
PS (socialisti)                              10.2%              4
SPA (socialisti)                            10,0%              4
CDH (cristiano-sociali)                 5,9%              2
Ecolo (verdi)                                 5,2%              2
Groen! (verdi)                               3,6%              1
LD (nazion. fiamminghi)               3,4%              1
FN (destra separatista)                2,3%              1

Il governo fu formato dai seguenti partiti: CD&V MR PS CDH OpenVLD