Dove c’è un pavimento si può combattere lo smog. Possono “respirare” le strade, le piste ciclabili, le isole pedonali, le piazze, i parcheggi, i piazzali delle aree industriali, anche le tangenziali. E’ da qualche anno che nei territori più attenti all’impatto ambientale , grazie a un brevetto di Italcementi, si adottano pavimentazioni capaci di abbattere gli agenti inquinanti. Esempi di grandi e piccoli comuni, che si aggiornano e scelgono la via ecologica anche nelle opere pubbliche, se ne trovano un po’ in tutta Italia. E non sono poche le aziende che ormai assicurano mattoni “verdi” (basta cliccare su internet la frase “pavimenti anti-smog” e se ne può avere un’idea).
La via verde alla pavimentazione sta prendendo piede anche nel sud. Per avere un’idea, se siete da quelle parti, potete fare un salto sabato a San Giorgio Jonico, un piccolo comune alle porte di Taranto. I pavimenti anti-smog sono stati collocati, in questo caso, in una circonvallazione (esperienze del genere si trovano da tempo anche al nord), il lungo Viale Aldo Moro che sarà appunto inaugurato il 12 giugno.
Non si tratta di un’eccezione. In Puglia, tra Taranto e Brindisi, le soluzioni anti-smog sono già state adottate in più di un’opera pubblica. La tecnologia applicata sulla pavimentazione e sui rivestimenti delle strade (ma la stessa tecnologia può essere usate per le verande o i piazzali antistanti le case) si chiama, per l’esattezza, “tecnologia fotocatalitica anti-smog”.
L’azione fotocatalica garantisce, in sostanza, un processo chimico che abbatte gli inquinanti attraverso l’azione della luce. Sfruttando l’energia luminosa, i fotocatalizzatori inducono la formazione di reagenti fortemente ossidanti che sono in grado di accelerare la decomposizione di alcune sostanze inquinanti organiche e inorganiche, presenti nell’atmosfera. La fotocatalisi evita quindi l’accumulo degli inquinanti con un’azione che dura nel tempo, senza soluzione di continuità. Le particelle inquinanti bersagliate vanno dalle famose polveri sottili al biossido e al monossido di azoto e di carbonio, fino al benzene dei gas di scarico delle automobili. Obiettivo: contribuire a un miglioramento della qualità dell’aria.
L’iniziativa di San Giorgio Jonico nasce interamente in Puglia, una regione fortemente impegnate in questi ultimi anni sul fronte della difesa ambientale e della sperimentazione di energie eco-compatibili. Un’iniziativa tutta pugliese non solo per le scelte amministrative ma anche dal punto di vista industriale (a realizzare i materiali ecologici, in questo caso, è il gruppo “Donzella”).
La linea dei prodotti con tecnologia fotocatalitica nasce, naturalmente, da anni di ricerche. Sono innumerevoli gli studi, le sperimentazioni e le verifiche che Italcementi ha condotto in questo decennio in collaborazione con Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), con il Cnr e con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
“Le prove di laboratorio – dice una nota dell’azienda – hanno mostrato come sia sufficiente un irraggiamento di soli tre minuti per ottenere una riduzione degli agenti inquinanti fino al 75%; verifiche sperimentali in grande scala hanno confermato valori di abbattimento anche superiori”.