La situazione socio-economica del Paese è la sfida principale che deve affrontare l'Autorità di transizione e un eventuale nuovo governo scaturito finalmente da elezioni democratiche. Secondo gli ultimi dati sull'economia del Paese, sono diminuiti gli scambi commerciali e si è svalutata la moneta locale, l'ariary. Nei mesi della crisi, la disoccupazione è aumentata. Alcune fabbriche sono state chiuse e diversi progetti di sviluppo sono stati sospesi dopo l'interruzione dei finanziamenti esteri. In poche settimane di scontri, l'industria turistica è crollata.
Il 50% della popolazione sotto la soglia di povertà. Due milioni i bambini lavoratori
In un Paese dove il 50% della popolazione vive ancora sotto la soglia della povertà, la fuga dei turisti è un duro colpo. Ed è in forse anche il progetto della Daewoo che aveva ottenuto a fine 2008 la licenza di coltivare a mais un milione di acri di terra. Le motivazioni, la crisi malgascia e il crollo del prezzo del mais sul mercato mondiale. La concessione ai coreani è anche uno dei principali punti di disaccordo tra Rajoelina e Ravalomanana, che viene accusato di aver svenduto la terra. Rajoelina ha deciso per decreto il calo dei prezzi di olio, riso e pane.
Sono circa 2 milioni i bambini con meno di 15 anni costretti a lavorare in Madagascar e il loro numero è aumentato del 25% dal gennaio 2009. Lo sostiene un rapporto congiunto dell'Unicef con l'Organizzazione mondiale del Lavoro (Ilo) e con l'Istituto malgascio di statistica. L'aumento dei casi è la conseguenza diretta della crisi politica in atto nel Paese. Lo studio sottolinea che oltre alla privazione del diritto all'istruzione, è la salute dei minori ad essere messa in pericolo dalle attività pericolose che i ragazzi sono costretti a svolgere nelle cave di pietra e nei settori della pesca e dell'agricoltura.
L'Ue sospende gli aiuti allo sviluppo
L'Unione Europea ha deciso IL 7 giugno di sospendere per un anno gli aiuti allo sviluppo al Madagascar a causa di "serie violazioni della democrazia e del ruolo della legge" da quando è al potere Andry Rajoelina (marzo 2009). La decisione non riguarderà l'aiuto umanitario di urgenza alla popolazione. "Malgrado l'annuncio fatto da Rajoelina di non concorrere alle elezioni presidenziali, le parti politiche non sono state in grado di raggiungere un consenso sulla messa in atto del processo di transizione su cui era stato trovato un accordo lo scorso anno", sottolinea Bruxelles.