Madagascar, a quando la democrazia?


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'La crisi li ha resi perfino più poveri'

Intervista a Paolo Mazza, medico, presidente e fondatore di Change Onlus. 'I più disperati vengono spinti a rapine e violenze. In città per i poveri è difficile curarsi. La gente deve pagare per accedere a un medico'

 

"Con la crisi politica del Paese la situazione della popolazione civile è ulteriormente peggiorata, popolazione che già prima non stava bene. La crisi mondiale, infatti, con l'aumento dei prezzi di materie prime ed energia, aveva già causato la chiusura di molte microaziende, tessuto dell'economia locale". Lo dice a Televideo Paolo Mazza, medico, presidente e fondatore di Change Onlus, che in Madagascar realizza progetti di cooperazione in ambito socio-sanitario. "Il blocco degli aiuti da parte delle agenzie estere (Onu, Fmi e Banca mondiale) al nuovo governo ha provocato ulteriore impoverimento della popolazione".

"Abbiamo assistito anche a un peggioramento del controllo sul territorio da parte delle autorità, c'è quindi un problema di sicurezza. I più disperati, non avendo risorse e mancando una guida di governo e una forza di polizia in grado di esercitare la sua funzione, vengono spinti a rapine e violenze e queste si manifestanto in molte parti del Paese, soprattutto nelle grandi città. A farne di più le spese, i più deboli e anche i cooperanti internazionali". "Non esiste controllo sulla distribuzione degli aiuti, in questa situazione c'è una certa anarchia e le stesse forze di sicurezza, non ricevendo a volte la paga, si mettono a taglieggiare".

Accesso alle cure: campagna e città, realtà diverse
"Nel nostro centro di Andasibè, a 140 km dalla capitale, prima della crisi nel nostro dispensario un medico e un infermiere facevano 10-15 prestazioni a testa anche sui bimbi della vicina scuola. Molti infatti potevano permettersi di raggiungere la città dove utilizzavano strutture un po' superiori. Con i blocchi stradali e l'insicurezza, un fiume di persone si è riversato nella nostra struttura periferica e siamo passati a 120-130 prestazioni", spiega Mazza "ora la situazione è migliorata. Dobbiamo comunque considerare che ci sono due realtà molto diverse tra città e campagna".

"Un terzo della popolazione del Paese è concentrata nella capitale Antananarivo e nei dintorni dove ci sono strutture in grado di soddisfare anche richieste di tipo specialistico, ma per la popolazione che è più povera in città rispetto alla campagna l'accesso a queste strutture è troppo oneroso. Nella campagna, dove è difficile trovare strutture di un certo livello,la popolazione trova bene o male del cibo ed è meno povera". "Gli ospedali pubblici sono ormai senza fondi e quindi non erogano servizi 'gratuiti', neanche più quelli in ambito di campagne di prevenzione e vaccinazione come contro la tubercolosi.

"Le campagne di informazione alle madri per la gravidanza, per la gestione del parto e del neonato sono ormai completamente tagliate. I fondi, che erano già pochi prima, ora con la crisi sono stati tagliati totalmente e quindi la popolazione deve pagare per accedere a un medico". "Se una persona deve fare un intervento in ospedale, deve passare prima in farmacia e comprarsi tutto il materiale per l'intervento e deve portare una tanica della benzina per far girare il generatore e far luce sul campo operatorio" .

La spartizione delle risorse alla base della crisi politica
"In Africa c'è la capacità di assorbire queste crisi in modo meno tragico di quanto non accada in Occidente. Certamente il Madagascar è una nazione ricca e ha le risorse per riuscire a svilup- parsi ma i governanti hanno taglieggiato sempre lo sviluppo del Paese e quindi la popolazione sottosta a questa situazione", dice ancora Mazza. "Io non credo che la situazione politica peggiorerà molto. Credo che questo triumvirato che tiene i negoziati per arrivare alle elezioni democratiche (due ex presidenti più Rajoelina) è più un triumvirato per la spartizione delle risorse economiche".

Lavoro minorile, una piaga antica
"Questa crisi è un modo per arrivare a una nuova spartizione delle risorse, soprattutto delle risorse petrolifere che sembra siano state trovate al largo delle coste del Madagascar". "Noi abbiamo notato una lieve flessione degli scolari a scuola, ma non sappiamo bene, non avendo una visione globale,se sia una flessione di tipo generale a causa della crisi. Chiaramente nel Paese il lavoro minorile è un lavoro che viene sfruttato. Lungo le strade si vedono bambini che rompono le pietre. Questo c'era prima e c'è adesso. Si pensa che ci sia un lieve incremento del fenomeno ma la piaga nel Paese c'è sempre stata".