Giornata mondiale del vento


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Eolico a gonfie vele

L’Italia terza forza europea per impianti installati pale_eolico_296

Il 15 giugno si festeggia in tutto il mondo il Global wind day. La vecchia giornata europea del vento si è trasformata in una manifestazione a dimensione mondiale, che coinvolge non solo l'Associazione europea dell'energia eolica (Ewea), ma anche il Consiglio globale dell'energia eolica (Gwec). Il messaggio lanciato nel mondo dalla giornata mondiale del vento è semplice: ‘l'energia eolica può rappresentare la soluzione chiave contro la crisi energetica, la nostra grossa dipendenza dai carburanti fossili e la crisi del cambiamento climatico’.

Il Wind Day iniziale, celebrato nel 2007, ha visto la partecipazione di 18 paesi. Nel 2008 i paesi sono diventati 20, fino ad arrivare ai 35 dello scorso anno. Significativamente la mobilitazione ha coinvolto anche nazioni come Gabon, Nuova Zelanda, Giappone e Uruguay, nuove alle tematiche e al mercato dell'eolico. Quest'anno ci si attende la partecipazione di un milione di persone in tutto il mondo con più di 300 eventi.

A Bruxelles, città simbolo e cuore dell'Europa, il Global wind day è stato celebrato in un modo un po' insolito. A partire dal primo giugno (per una quindicina di giorni) è stata posizionata nel centro del Rond-Point Schuman una pala eolica. Si tratta di una pala relativamente piccola, che può essere utilizzata per produrre l'elettricità necessaria al fabbisogno di 760 famiglie.

Ma come si presenta la situazione dell’eolico in Italia e in Europa? L'Italia appare uno dei paesi più promettenti per lo sviluppo dell'energia eolica. I dati pubblicati dall'Ewea posizionano infatti il nostro paese al terzo posto per nuova capacità installata nel 2009. In Italia la potenzialità è aumentata l'anno scorso di 1114 MW, l'11% di quella europea. Anche se ben lontano dai due mercati leader, quello spagnolo che da solo l'anno scorso ha promosso l'installazione di 2459 MW, e quello tedesco (con 1917 MW), il nostro mercato viene considerato tra quelli maturi e in forte crescita.

Abbastanza buone, ma decisamente migliorabili appaiono anche le prospettive per il futuro, per il quale si prevede il sorpasso da parte di altri paesi. Una stima fatta sempre dall'Ewea valuta che la capacità eolica complessiva europea arriverà a 230 GW nel 2020. Di questo quantitativo noi non ne produrremo che 11,8 GW. Meglio staranno la Germania con 25,1GW, la Spagna con 23,3 GW, la Gran Bretagnacon 22,8 GW e la Francia con 19,6 GW. Ad ostacolare lo sviluppo del mercato eolico in Italia ci sono innanzitutto le difficoltà burocratiche e amministrative (ci vogliono mediamente 4 anni per ottenere un permesso). Poi c'è il problema di una rete elettrica ancora insufficiente per assorbire tutta l'energia prodotta con il vento.

La crisi economica non sembra aver inciso sullo sviluppo dell'energia eolica anche nel resto d’Europa. Lo confermano i dati Ewea. Nel 2009 si è infatti registrato un record per le nuove installazioni con 10.163 MW, pari al 39% di tutti i nuovi impianti energetici d'Europa. Anche per il 2010 l'industria si aspetta cifre che ricalchino i successi dell'anno scorso.

Di pari passo con lo sviluppo del settore va l'occupazione. Lo scorso anno il mercato dell'eolico garantiva 192 mila posti di lavoro in Europa e decine di migliaia in paesi terzi. Nel 2015 le maestranze impiegate nel settore potranno salire a 280 mila e a 450 mila nel 2020. Per rendere tutto ciò possibile sarà però necessario formare il personale specializzato, soprattutto ingegneri e tecnici.