SudAfrica 2010


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Un milione di vuvuzelas invaderanno l’Europa

Contatti anche con gli organizzatori dei Mondiali 2014 tante_vuvuzelas_296

Da usanza locale e fenomeno che sta caratterizzando (qualcuno dirà infestando) il Mondiale sudafricano, le vuvuzelas potrebbero presto sbarcare in Europa e invadere gli stadi del Vecchio Continente. La conferma arriva via Twitter dal columnist calcistico del ‘Daily Telegraph’, Henry Winter: ‘25mila tifosi inglesi porteranno a casa dal Sudafrica almeno un paio di vuvuzelas a testa, per farne uso in Premier League nella prossima stagione: che farà la federcalcio inglese?’.

L’azienda produttrice, forse per placare le paure dei tifosi europei, ha rivelato di aver già pronto un modello che produce un suono di 20 decibel più basso di quello attuale, e di essere in contatto con un partner tedesco per introdurre le trombe sudafricane anche negli stadi della Bundesliga.

Da antico strumento di richiamo delle popolazioni indigene, fatto con le corna degli animali, la vuvuzela si è trasformata nelle lunghe trombe di plastica che vengono vendute ovunque in Sudafrica, e che adesso sono proposte al pubblico con i colori di tutte e 32 le nazionali del Mondiale.

L’idea di commercializzare le vuvuzelas è venuta negli anni '90 alla società ‘Masicendane Sport’, ed al suo amministratore delegato Neil Van Schalkwjk, il quale ha rivelato al quotidiano sudafricano 'The Star' di aver già venduto un milione e mezzo di vuvuzelas in Europa per la prossima stagione. Fra il terrore dei tifosi e delle tv europee (la Bbc sta infatti architettando un piano per renderle meno fastidiose durante le telecronache), le trombette dovrebbero fruttare un paio di milioni di euro grazie al movimento di affari generato durante il Mondiale e nei mesi immediatamente successivi

Ma non è tutto: ci sono contatti in corso anche con il comitato organizzatore dei prossimi mondiali di Brasile 2014, per far sì che le vuvuzelas vengano vendute anche fra quattro anni nei centri commerciali e nei pressi degli stadi del paese sudamericano. Nella speranza mondiale che per allora ci si limiti al samba.

L'esperto: il cervello non può filtrare il suono delle vuvuzelas
Il suono delle vuvuzelas non può essere ignorato, e risulta quindi particolarmente fastidioso, perché ha un volume troppo alto. Lo afferma un ricercatore inglese al sito della rivista New Scientist. ''Il nostro udito è un 'sistema d'allarme', di solito si focalizza sui cambiamenti improvvisi e ignora i suoni persistenti - spiega Trevor Cox, presidente dell'Uk Institute of Acoustics - ma nel caso delle vuvuzelas il suono è troppo forte, e il cervello non riesce ad escluderlo''.

A rendere ancora più noioso il suono, spiega l'esperto, c'è anche il fatto che i suonatori sono dilettanti: ''Una singola vuvuzela suonata da un musicista 'decente' assomiglia a un corno da caccia - afferma Cox - mentre il tifoso non riesce a creare il flusso d'aria ottimale e produce una nota meno definita che fluttua nelle frequenze. L'unione di migliaia di trombette dà vita a quel suono simile a uno sciame di insetti''.

A contribuire al volume del suono, circa 120 decibel a un metro di distanza, è la forma affusolata della trombetta: ''Strumenti con quella forma riescono a produrre molte armoniche ad alte frequenze, quelle a cui l'orecchio è più sensibile - conferma l'esperto - mentre se fossero perfettamente cilindriche suonerebbero più piano''.