di Rita Piccolini
Abiti e accessori di qualità, con rifiniture sofisticate, ma è assolutamente da evitare l’effetto ingessato. L’uomo del 2011 indosserà per lo più pantaloni, camicie, giubbotti realizzati con tessuti in cui domina l’effetto lavato. Il “vintage” stravince in tutte le collezioni, l’atmosfera è rilassata, colorata, ma non manca l’uso di tutti i toni neutri per i suoi accessori. E il dettame è valido per tutte le età: attenzione alla propria immagine, ma con ironia e ogni capo abbia un aspetto un po’ vissuto. E così per la prossima estate ecco le camicie che diventano giacche, montgomery estivi, jeans trattati con tecniche estremizzate per dare la sensazione non solo che siano lavati, ma anche “sporcati”, e partecipi di grandi avventure. Un uomo un po’ Indiana Jones, che a volte indulge al militare, si lascia tentare dallo stile aviatore, con bomber di nuova concezione e persino con sahariane dai colori sabbiosi, ma per carità! Senza crederci troppo. Con sé avrà borse capienti, alla “postina”, curatissime nei dettagli, realizzate con pellami pregiati, ma sempre rigidamente “vintage”.
E per le calzature? Vincono la qualità del “made in Italy” e quelle inequivocabilmente “English style” .Si va da scarpe in pelle pregiata e “hand made”, con tomaie decostruite che avvolgono i piedi come guanti, o realizzate con cuoi grezzi e naturali, alle calzature super tecnologiche e tipiche dello sport wear. Per questo tipo di calzature sempre più utilizzate per il tempo libero i materiali sono ultra leggeri, impermeabili, ma traspiranti . Viene utilizzata anche la gomma con intarsi laterali di tessuto tecnico. Calibrate sui movimenti del piede e dotate di supporti per sostenere il tallone e l’arco plantare, vengono proposte coloratissime o in tutti i toni naturali da tutti i brand dell’abbigliamento sportivo.
Per i più giovani è la conferma di uno stile che lascia supporre che siano gli stilisti, grazie ai cosiddetti “cacciatori di tendenze” a ispirarsi a loro, piuttosto che il contrario. Sono anni ormai che le nuove generazioni indossano anche in città scarpe sempre più tecniche e create per i campioni delle diverse discipline sportive. E i jeans sempre e comunque, bermuda e T-shirt, ma anche polo e camicie in raffinate fantasie a righe e capi in pelle, con il caratteristico tocco vissuto. E inoltre giacconi da scooter di cui uno addirittura con “motor airbag”, per proteggere la schiena nella malaugurata ipotesi di una caduta.
Ma ci sono capi anche più formali, quelli destinati a uomini che, pur cercando le novità e l’originalità, prediligono comunque la tradizione e gli alti livelli della sartorialità italiana. Per loro gessati impeccabili e giacche blu e, anche per i momenti di relax il comfort senza trascurare la ricercatezza. Anche in questo caso tessuti leggerissimi: cotone, canapa, lino. In questi abiti, dalla giacca ai pantaloni la vestibilità deve essere perfetta e tutto, comprese le rifiniture, dal filo delle cuciture ai bottoni, è rigorosamente “made in Italy”. Prodotti questi dedicati a un pubblico sia italiano che internazionale sensibile all’eccellenza del manufatto italiano.
Un’area dell’esposizione è riservata ai Pop Up Stores , le aree speciali dedicate alla proposta di accessori dai gioielli, alle fragranze, agli oggetti di design che coniugano tradizione artigianale e stile contemporaneo.
Un mix di tradizione e innovazione quello proposto in questa ultima edizione di Pitti Immagine Uomo e all’insegna dell’ottimismo, per i primi,seppur deboli segnali di ripresa dopo la crisi del 2009. Da un rapporto del centro studi della federazione Tessile e Moda presentato oggi in apertura della 78esima edizione, emergono segnali incoraggianti soprattutto in relazione a due mercati importanti per la moda maschile italiana , quello francese e quello degli Stati Uniti. Le statistiche ufficiali rilasciate dallo “Us Census Bureau” indicano un recupero delle vendite al dettaglio dei “men’s clothing stores”: dopo un primo bimestre 20101 ancora molto negativo, si fa strada un’inversione di trend nel mese di marzo, con una crescita dell’8% rispetto al marzo 2009.