Come ogni anno, Raidue trasmetterà in diretta oggi, a partire dalle 17.30, il Palio di Siena. La tradizionale festa, che rinnova gli splendori della Repubblica di Siena, si svolge nella Piazza del Campo e nell'attuale forma dal 1656, quando l'allora Ufficio di Biccherna, dettò le prime norme. L'atmosfera dell'evento sarà vissuta attraverso il racconto di Emilio Ravel, Susanna Petruni e dello storico di Siena e del Palio, Maurizio Bianchini.
Ogni anno, due date fisse: 2 luglio, dedicato alla Madonna della Basilica di Provenzano, e 16 Agosto, in onore della Madonna Assunta. Tutto inizia, quattro giorni prima della tanto attesa corsa, con l'assegnazione dei cavalli alle dieci delle diciassette Contrade partecipanti. La vittoria e la sconfitta del Palio nel racconto dei protagonisti, gli abitanti di Siena, accompagnerà verso il momento culminante, una delle gare più famose e appassionanti del mondo. La regia è curata da Guido Morandini. Le polemiche per il ‘drappellone dipinto’ da un artista islamico
I contradaioli sono stati concentrati sulle ultime prove del Palio sul tufo del Campo e di fatto hanno ignorano le polemiche sul 'drappellone' dipinto dal libanese Alì Hassoun, dove c'è un guerriero saraceno ai piedi della Madonna.
La diocesi di Siena rileva che nel dipinto ci sono una mezzaluna islamica e una stella di Davide sulla corona indossata dalla Vergine e li qualifica come simboli ''problematici''. L'arcivescovo Antonio Buoncristiani interverrà solo dopo la festa, ma ieri il suo portavoce ha diffuso una nota che anticipa una valutazione. ''L'opera di Hassoun è permeata da un profondo afflato religioso, che si richiama a diverse tradizioni'', scrive la diocesi, ma ''problematico è l'inserimento sulla corona della Vergine della Mezzaluna, simbolo dell'Islam, e della stella di Davide, effigie dell'Ebraismo''.
La diocesi ricorda che ''ciò che è essenziale nella realizzazione del Palio è che sia rispettata l'iconografia tradizionale, a garanzia della possibilità per i fedeli di riconoscere la Madonna nell'immagine dipinta. Per questo sarebbe opportuno che l'Arcidiocesi fosse stata resa partecipe del confronto con l'artista''. Per la curia comunque ''l'opera, ad un rapido sguardo richiama con immediatezza l'effigie della Madonna di Provenzano e il guerriero sottostante può essere facilmente identificato con San Giorgio che uccide il drago-satana, riallacciandosi al ruolo di Maria quale personaggio chiave nella vittoria sul male''.
Lo stesso Alì Hassoun ha precisato che la sua opera ''è a favore del dialogo tra le culture e cerca un terreno comune a tutti. I senesi hanno applaudito (alla presentazione di alcuni giorni fa, ndr). E la croce svetta su tutti gli altri simboli. Ed e' giusto che sia così perché rappresenta la tradizione del Paese. La mezzaluna e la stella di David sono simboli che affiancano la Madonna aiutando, simbolicamente, i cristiani a trovare le radici della loro fede''.
Interviene anche il rettore del Magistrato del Palio, supremo organo di governo delle contrade, Roberto Martinelli, che dice: ''Le polemiche che arrivano da fuori Siena sul Palio non sono giuste. Il Palio di Hassoun è bello, raffigura la vera Madonna di Provenzano, quella in terracotta conservata nella basilica. E' un dipinto che non dimentica niente, né le radici laiche, né religiose, né popolari di questa festa''. Per Martinelli ''ai senesi interessano altre polemiche in queste ore'', ha detto riferendosi alle trattative segrete fra le contrade e alle prove (la generale è stata vinta ieri sera dalla Selva). L'opera si ispira alla battaglia di Montaperti
La 'genesi' dell'opera è invece rivelata dallo storico Giovanni Mazzini, autore di un saggio sull'esercito ghibellino di Siena alla battaglia vinta a Montaperti contro la guelfa Firenze: ''Dopo aver letto il mio lavoro, Hassoun mi ha cercato per selezionare meglio il dettaglio storico della presenza di saraceni nell'esercito di Siena contro le truppe guelfe di Firenze visto che ricorre il 750esimo anniversario e che il Palio lo ricorda''. Erano arcieri inviati dal re Manfredi di Sicilia, e Hassoun nel Palio ne ha raffigurato uno nell'atteggiamento del San Giorgio del Mantegna; ha tratti mediorientali, indossa una kefiah (e non l'elmo), viene colto dopo aver ucciso il demonio (per l'artista può rappresenatre il terrorismo), e non un drago come nella tradizione attribuita al santo. Una similitudine che ha convinto il movimento Giovine Italia a essere oggi a Siena ''per protestare contro questo Palio blasfemo''.
Favorita la contrada del Nicchio
E se qualcuno si spende per criticare il Palio, i contradaioli si dannano per cercare di portare il 'cencio' a casa. Più di tutti quelli del Nicchio: è la contrada favorita con l'accoppiata formata dal fantino Luigi Bruschelli detto Trecciolino, trionfatore per undici volte nell'anello di tufo, e dal cavallo Istriceddu, vincitore del Palio d'agosto dello scorso anno.
La contrada del Nicchio manca invece l'appuntamento con la vittoria da dodici anni e precisamente dal 16 agosto del 1998 quando trionfò con il fantino Dario Colagè detto il Bufera sul cavallo Re Artù. Ottima possibilità di vittoria ha anche la contrada della Selva a cui e' andato in sorte l'altro cavallo ad aver già vinto in piazza del Campo: Fedora Saura che sarà montata da Silvano Mulas detto Voglia. Il mossiere, giudice insindacabile della partenza
E' Bartolo Ambrosione il mossiere del Palio di Siena. Si tratta di un ritorno: Ambrosione, che ha partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 e Seul 1988 nelle specialità equestri, aveva già diretto le operazioni della mossa in entrambi i Palii del 2004.
Il mossiere è giudice insindacabile della partenza e l'anno scorso l'allungamento dei tempi aveva suscitato molte polemiche tanto da portare alla sostituzione del mossiere. A 'facilitare' il compito del mossiere il fatto che l'unica rivalità presente è quella tra Onda e Torre