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Il peso economico della camorra

A Napoli la Guardia di Finanza contro la criminalità organizzata arresto_gdf_296

di Nello Rega

Con un tasso di presenza malavitosa tra i più alti del Paese, Napoli, suo malgrado, continua a guadagnare la “palma della convivenza quotidiana con la camorra”. Un “primato” che soffoca giorno dopo giorno economia, cittadini, imprese e istituzioni. Le associazioni criminali sono così strutturate da poter controllare qualsiasi settore dell’illecito nelle rispettive aree di influenza.

Traffico di droga, contrabbando di sigarette, contraffazione, reati contro la Pubblica amministrazione, riciclaggio. Sono solo alcune delle attività nella quale la camorra ha trovato il suo naturale sfogo e contro le quali è impegnata l’azione della Guardia di Finanza. Il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli negli ultimi anni ha ulteriormente stretto la morsa per circondare il fenomeno dilagante del malaffare che sta annientando l’economia locale. “Da studi recenti emerge che le imprese napoletane sostengano un costo complessivo per estorsioni di circa 700 milioni di euro all’anno. La cifra corrisponde al solo prelievo monetario senza considerare le estorsioni sotto forma di forniture e di manodopera”.

I dati richiamati dal generale Giovanni Mainolfi, comandante provinciale della Fiamme Gialle, non lasciano dubbi sulla presenza di una vera e propria emergenza. Così come conferma anche il Tenente Colonnello Bruno Salsano, Capo Ufficio Operazioni del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli: “La nostra attualmente è la sifida di polizia economico-finanziaria, una sfida destinata ad aumentare con il passare degli anni, per contrastare il ruolo penetrante della camorra e ridurre il potenziale economico”. La criminalità organizzata napoletana negli ultimi anni ha subito una notevole evoluzione, passando da camorra che controlla con la forza il territorio a organizzazione che entra negli appalti, ricicla i proventi dei traffici illeciti, si insinua nelle speculazioni finanziarie. Un salto di qualità che ha permesso alla camorra di diventare sempre “più silenziosa” ma ancora più pericolosa. Si pensi al riciclaggio, il momento in cui l’economia criminale emerge e consente di ripulire il cosiddetto “denaro sporco”.

Per il Tenente Colonnello Salsano, “le associazioni malavitose si sono rivelate abilissime nel diversificare l’attività di reimpiego di capitali illeciti non solo sul territorio campano ma anche su quello nazionale e internazionale. Nei primi 6 mesi dell’anno il nostro Nucleo ha accertato cifre da capogiro: 30 persone arrestate, 87 denunciate, oltre 100 milioni di euro il riciclaggio accertato e beni sequestrati per oltre 30 milioni di euro”. A queste attività “economico-finanziarie” si aggiunge, purtroppo, il traffico di stupefacenti. Negli ultimi anni i clan napoletani hanno stretto alleanze con i maggiori gruppi narcotrafficanti sudamericani. La droga proveniente dai canali internazionali arriva in Campania per entrare nel giro degli spacciatori.

Nei primi 6 mesi dell’anno il Nucleo della Finanza di Napoli ha arrestato 60 persone e sequestrato oltre 300 chilogrammi di cocaina. Dal 2006 sono stati registrati segnali di ripresa del contrabbando di sigarette, anche se, secondo il Tenente Colonnello Salsano, è difficile che possa raggiungere i livelli allarmanti degli anni ’80. I sodalizi dei contrabbandieri sono sostanzialmente gli stessi del passato ma lo scenario è di gran lunga cambiato. In base alle attività delle Fiamme gialle, la maggior parte delle sigarette di contrabbando arriva da Polonia e Ucraina. Proprio la Polonia, dopo Gran Bretagna e Germania, è il Paese con il più alto numero di sequestri di sigarette destinate al contrabbando: nel 2004 la polizia ha sequestrato quasi 55 mila casse di sigarette e sequestrato 600 mezzi di trasporto. Sono cambiati i Paesi di provenienza del contrabbando così come i mezzi di occultamento: caravan zeppi di “bionde”, fusti apparentemente pieni di prodotti per l’agricoltura, roulotte, camion con doppifondi.

Nel primo semestre del 2010 i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli hanno arrestato 10 persone e sequestrato oltre 1.200 chilogrammi di sigarette. E, anche dietro, il contrabbando vi è la mano “lunga” della camorra. Nella lunga lista degli interessi economici preferiti dai clan malavitosi vi è la contraffazione. Veri e propri laboratori clandestini che sfornano tonnellate di merce griffata destinata al mercato italiano.

Significativi i dati del tenente colonnello Salsano: negli ultimi 6 mesi sono state arrestate 49 persone, 38 sono state denunciate, sono stati sequestrati oltre 110 mila pezzi contraffatti e confiscati beni e depositi bancari per oltre 7 milioni di euro. Ultimo ma non per importanza, il contrasto ai reati contro la Pubblica amministrazione. Anche questo, un fenomeno che “interessa la camorra”. Sempre nel primo semestre 2010 le Fiamme gialle del Nucleo di Napoli hanno arrestato 1 dipendente pubblico e denunciati 32.

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