Giornata Nazionale dell'Anticontraffazione


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Falsi, la guerra al Made in Italy

La pirateria internazionale rappresenta un danno pesantissimo all'economia del nostro Paese. Nel solo settore alimentare rappresenta un giro di affari di 60 miliardi. E sottrae al fisco 5 miliardi di euro g

Il falso Made in Italy alimentare in Italia e all'estero vale circa 60 miliardi con la pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la penisola. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, impegnata in una mobilitazione ai valichi di frontiera ed ai porti a difesa del vero Made in Italy, in occasione della "Giornata Nazionale dell'Anticontraffazione".

All'estero - stima la Coldiretti - sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro. E' il caso dei formaggi tipici dove il Parmesan è la punta dell'iceberg diffuso in tutto il mondo, dagli Usa all'Australia, ma ci sono anche il Romano, l'Asiago e il Gorgonzola prodotti negli Stati Uniti dove si trovano anche il Chianti californiano e inquietanti imitazioni di soppressata calabrese, asiago e pomodori San Marzano "spacciati" come italiane. Per non parlare del Prisecco, un vino rosso diffuso in Germania che imita il celebre e rinomato Prosecco. E in alcuni casi sono i marchi storici ad essere "taroccati" come nel caso della mortadella San Daniele e del prosciutto San Daniele prodotti in Canada. A differenza degli altri settori i Paesi dove sono più diffuse le imitazioni sono Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti dove - denuncia la Coldiretti - appena il 2 per cento dei consumi di formaggio di tipo italiano sono soddisfatti con le importazioni di formaggi Made in Italy, mentre per il resto si tratta di imitazioni e falsificazioni ottenute sul suolo americano con latte statunitense in Wisconsin, New York o California. Ma a preoccupare sono anche - conclude la Coldiretti - le tendenze di Paesi emergenti come la Cina dove il falso Made in Italy è arrivato prima di quello originale e rischia di comprometterne la crescita.

Ronchi: chi compra quella merce aiuta la mafia
Il mercato del "falso" in Italia ha fatturato nel 2009 oltre 7 miliardi di euro, sebbene la Guardia di Finanza abbia sequestrato quasi 113 milioni di prodotti contraffatti. La cifra da' un'idea delle dimensioni che ha assunto il fenomeno della riproduzione di prodotti di lusso, come pure di merci di largo consumo, dal punto di vista economico e sociale. Il dato e' stato riferito dal ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, intervenuto questa mattina a Roma all'incontro organizzato da Confindustria per la 'Giornata nazionale anticontraffazione'. "Il danno per le imprese", ha detto il ministro, "soprattutto per quelle medie e piccole che costituiscono il tessuto produttivo del Paese, e' consistente sia in termini di mancate vendite e di riduzione del fatturato sia per le ingenti spese che le stesse si vedono costrette a sostenere a tutela dei loro diritti di proprieta' industriale e che, altrimenti, potrebbero essere destinate a nuovi investimenti o a progetti di innovazione e ricerca". Ma la contraffazione, ha proseguito il ministro, "incide negativamente anche sulla libera concorrenza e il buon funzionamento dei mercati, danneggiando la competitivita' e alimentando, al contempo, i flussi finanziari dell'economia illegale e della micro e macro criminalita'". Da qui il richiamo di Ronchi anche al consumatore: chi compra merce contraffatta aiuta la mafia. "Il fenomeno ha, inoltre, gravi conseguenze per il bilancio dello Stato: oltre 5 miliardi di euro di perdite tra imposte dirette e indirette pari al 2,5% del totale del gettito" e non meno gravi sono "le distorsioni sul mercato del lavoro connesse allo sfruttamento della manodopera illegale che sottrae posti di lavoro all'economia regolare: 130mila risultano, secondo gli ultimi dati, le unita' impegnate nella 'filiera del falso'". Ma le conseguenze forse piu' pericolose, ha aggiunto il ministro, "riguardano l'incolumita' del consumatore, i rischi per la sua salute e per la sicurezza strettamente legati all'acquisto di alimenti, farmaci, cosmetici e giocattoli contraffatti". A livello mondiale la contraffazione muove un fatturato da 500 miliardi di euro. "Secondo l'Ocse", ha sottolineato Ronchi, "nel mondo vengono annualmente contraffati prodotti per un valore di 200 miliardi di dollari, pari a circa il 7% del commercio internazionale. Ma la stima risulterebbe assai piu' elevata se tenesse conto anche dei prodotti acquistati entro i confini nazionali e di quelli venduti illegalmente via internet". Un tema da trattato in Europa come una vera emergenza. "Nell'Ue la contraffazione sottrae ogni anno alle imprese manifatturiere circa 6 miliardi di euro", ha detto Ronchi.

Urso: in Ue serve Commissario per la lotta ai falsi
L'Unione europea deve "dotarsi di un commissario con la delega alla proprieta' intellettuale e industriale e quindi per la lotta alla contraffazione". Lo ha detto il vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, nel corso del suo intervento alla "Giornata nazionale anticontraffazione" in corso a Roma. "E' a Bruxelles - ha continuato il vice ministro - dove si decide ed e' li' che la nostra battaglia deve essere vinta con una politica di intenti unica e condivisa". Urso inoltre ha sottolineato che e' sempre all'interno dell'Unione europea che si decide "la sorte del Made in, dell'obbligo dell'etichettatura sulle merci in ingresso nel mercato comunitario". Per questo "a settembre - ha annunciato Urso - comincia l'iter nel Parlamento Ue e, dopo l'approvazione nonostante le forti resistenze, convinceremo il Consiglio Ue ad approvarlo entro l'anno". Parlando dell'Italia il vice ministro ha sottolineato che "il nostro sistema legislativo sulla lotta alla contraffazione e' quello piu' avanzato in Europa proprio perche' abbiamo introdotto, gia' dal 2004, il principio che commette un reato non solo chi vende ma anche chi acquista un prodotto contraffatto". In tal senso serve "uno sforzo maggiore dagli enti locali nell'applicazione della legge". Il vice ministro ha quindi ricordato per la promozione del Made in Italy anche il progetto appena varato del marchio di qualita' per i ristoranti italiani nel mondo "mille entro l'anno, diecimila entro tre anni". Ugualmente importante e' favorire il progetto di Confindustria "Stilnovo" per promuovere la produzione industriale italiana. Infine Urso si e' augurato che questa giornata promossa da Confindustria in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico "possa essere replicata e promossa anche a livello europeo".

Marcegaglia: sottrae al fisco 5 miliardi di entrate, quasi una manovra
La contraffazione "e' un fenomeno enorme e molto pesante", "sottrae al fisco circa 5 miliardi di euro di entrate, quasi una manovra. A fornire i dati e' il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nella Giornata nazionale anticontraffazione. Questo fenomeno, tiene a precisare la leader di Confindustria, "incide sulle imprese sane e puo' penalizzare fortemente anche la salute dei cittadini", basta pensare ai falsi farmaci, alimentari e giocattoli. Per questo, secondo il numero uno di Viale Astronomia, serve anche "una decisione a livello europeo, perche' si sta verificando uno spostamento del flusso delle merci contraffatte nel Nord Europa. Serve una lotta comune europea alla contraffazione e si e' parlato anche di un commissario delegato contro questo fenomeno". Confindustria, infine, chiede che "in tutte le iniziative a livello europeo e italiano, le imprese siano coinvolte nelle decisioni che verranno adottate".