Operazione anticamorra della Dia


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Blitz contro i Casalesi, sequestrato il Lago di Averno

Gli immobili sottoposti al sequestro valgono 15 milioni di euro. Va aggiunto l'enorme valore del patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico della zona flegrea v

Operazione anticamorra della Dia di Napoli contro il clan dei Casalesi. In applicazione di un decreto emesso dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di affiliati al clan, e' stato sottoposto a sequestro preventivo anche il lago di Averno, uno specchio d'acqua della zona flegrea, ricco di importanti siti storici.

Gli immobili sottoposti a sequestro hanno un valore di mercato di oltre 15 milioni di euro, senza trascurare il patrimonio artistico, faunistico e archeologico-paesaggistico del Lago d'Averno. Lo stesso specchio d'acqua (uno dei cinque che si trovano da località lago Patria a Lucrino) è stato oggetto, negli anni scorsi, di una lunga e articolata battaglia legale sulla sua destinazione.

Gli investigatori della Dia, nel corso delle indagini, hanno ricostruito i passaggi di proprietà delle strutture finite sotto attenzione, partendo da un atto del 1991 nel quale per la somma di 1 miliardo e 200 milioni veniva acquistato lo stesso lago d'Averno per un miliardo e 200 milioni di lire.

Il decreto che la Dia di Napoli sta eseguendo riguarda, soprattutto, il lago leggendario che ancora oggi rinnova suggestivi ricordi narrati dall'epopea virgiliana e dantesca, del mito dell'entrata agli Inferi e della tradizione della Sibilla. Il Lago d'Averno e' un lago vulcanico che nel 1750 fu donato dai Borboni ad una nobile famiglia napoletana con un lascito regio, poi tramandato agli eredi che l'hanno venduto nel 1991 alla societa' Country Club srl della famiglia Cardillo.

E' di proprieta' di un prestanome del boss dell'ala stragista dei Casalesi, Giuseppe Setola, la societa' Country Club tra i cui beni vi e' anche il lago d'Averno, sequestrato dalla Dia di Napoli in applicazione di un decreto della magistratura. La societa' Country Club srl nel 2008, pochi giorni dopo l'arresto di Giuseppe Setola, fu acquistata da Gennaro Cardillo, di 43 anni, imprenditore nel settore turistico-alberghiero, attualmente detenuto, ritenuto un prestanome di Setola. Le indagini svolte dalla Dia e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana hanno evidenziato che Cardillo ha favorito Setola e gli altri componenti del gruppo camorristico, sia nella fase della latitanza che in quella di supporto logistico per le operazioni criminali, con la messa a disposizione di ristoranti e camere d'albergo. Tra le strutture identificate vi e' l'agriturismo Terra Mia, il ristorante Aramacao e la stessa societa' Country Club, tutte sottoposte oggi a sequestro.