di Rita Piccolini
Con la sfilata di Fausto Sarli, nella splendida cornice del complesso di Santo Spirito in Sassia, AltaRoma entra nel vivo. In passerella va in scena una donna sofisticata, elegante, sobria ma amante del lusso, quasi inarrivabile nella sua estrema raffinatezza. Per primi i capi di cachemire per l’autunno- inverno 2010-2011. Cappotti, mantelle, giacche e tailleur. Dominano il bianco e il nero, che si alternano, si mischiano o rimangono separati perché un abito può essere interamente bianco per una metà, e interamente nero per l’altra. L’effetto è assicurato. Poi via via la contrapposizione dell’opaco e lucido che si intensifica sempre più. I capi di cachemire sono ricoperti da placche geometriche di pelle che lanciano bagliori metallici. Ad esaltare l’astratta geometria delle linee oltre al bianco e al nero, colori come il rosso bruno, il marrone, l’ocra, il viola. La collezione di Sarli è ricca di citazioni : dall’astrattismo e l’avanguardia russa di Melevic e Larionov al cubismo di Picasso e Braque. Poi abiti da cocktail in raso che sembrano sculture, i tessuti sono ripiegati a formare ellissi coni e cerchi. Il pubblico applaude. Gli abiti da sera incantano, c’è anche l’oro, o il nero raffinatissimo a cui viene abbinata una giacca in pelle. Su abiti di satin sono ricamate tessere di plastica laccate. Mormorii di ammirazione nel parterre dove spicca in rosso brillante l’immutata e immutabile Gina Lollobrigida. Poco distanti il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, con la moglie Isabella Rauti. A ricordarci con la loro presenza l’importanza per Roma dell’alta moda e l’impegno per una sempre maggiore valorizzazione del “made in Italy” nel mondo. Le modelle altezzose continuano a sfilare. I materiali sono preziosi, sempre più, fino al trionfo dell’abito da sposa che, nel rispetto della tradizione, chiude la sfilata. Tra fruscii e organze una raffinatissima lavorazione a pieghe che si sviluppa per l’intera lunghezza. Sul bustino delicati ricami. Poi tutti a omaggiare il “maestro” che si affaccia in passerella accompagnato dallo stesso sindaco Alemanno.
Tanto è nel rispetto della tradizione, pur nell’innovazione dei contenuti, la collezione di Fausto Sarli, quanto è surreale quella del giovane stilista Corrado De Biase. La sua parola d’ordine è: ”See Throug” e già questo la dice lunga sulla sua collezione. I venti capi presentati sono tutti perforati e tagliati in modo provocatorio e apparentemente casuale. Anche l’accostamento dei tessuti è spericolato. In ogni abito convivono il feltro,l’organza e l’orgàndis. C’è una contaminazione tra il futuro, linee geometriche ed essenziali a scoprire parti del corpo, e il passato, le grandi tasche che ornano alcuni abiti sono d’organza coloro pastello, e evocano le damine del ‘700. Ricordate il famigerato tacco 12? E’ basso. Si viaggia verso il 16, o il 20 chissà! Alcune modelle barcollano pericolosamente sulle zeppe dorate, argentate o verdi acido metallizzate. L’effetto aliene è certo. Sono anche incupite da ombretti verdi e violacei sotto gli occhi. In fondo De Biase è un giovane, classe ’77, e forse come molti giovani ha in mente il 2012. Che sia il ritorno degli alieni sulla Terra il tanto temuto cambiamento annunciato dalla civiltà dei Maya?
A proposito di giovani talenti: la sesta edizione di “Who is on Next?”, il progetto realizzato da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia e considerato dalla fashion community come uno dei più autorevoli concorsi per lanciare giovani sul mercato internazionale, è stato vinto da Erkan Coruh, uno stilista nato a Istanbul, dove ha compiuto gli studi in Design di Moda all’Accademia di Belle Arti. Per lui la moda è un viaggio attraverso la creatività per raggiungere la bellezza sofisticata. Lo scorso marzo ha lanciato la sua prima collezione “The Men &Women of Allah”. Ha colpito delle sue creazioni presentate a Roma la T-shirt con burqa incorporato.
La settimana dell’alta moda a Roma è stata aperta con un omaggio espositivo a Roberto Capucci e ai suoi abiti scultura. Il tempio di Adriano ospita la contaminazione tra arte e moda attraverso un’ambientazione interattiva ispirata al grande maestro. La presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi ha dichiarato:”La metodologia creativa di Capucci, da sempre link tra moda e arte, è l’importante background di riferimento del futuro che vorrei si esprimesse a Roma”. E allora un altro appuntamento da non perdere quello con la Maison Valentino che apre l’atelier di Piazza Mignanelli e ospita eccezionalmente la creatività di Michelangelo Pistoletto, che con il progetto Cittadellarte Fashion mette in comunicazione l’arte con il sistema della moda. Oltre alle opere di Pistoletto è possibile visitare l’atelier con le straordinarie Première, i meravigliosi tessuti e le creazioni preziose dell’Haute Couture.