Torna libero il noto regista


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La Svizzera dice no all'estradizione di Polanski

Accusato nel 2009 dagli Usa di atti sessuali con una minorenne polanski_296

No all'estradizione negli Usa per Roman Polanski che torna libero, perché la Svizzera ha revocato anche gli arresti domiciliari. ''Nemmeno dopo intensi accertamenti è stato possibile escludere con la necessaria certezza la presenza di un vizio nella domanda di estradizione statunitense'', afferma un comunicato del Dipartimento svizzero di giustizia e polizia reso noto a Berna.

Il noto regista di 76 anni era stato fermato al suo arrivo a Zurigo nel settembre 2009 sulla base di un mandato di cattura spiccato negli Stati Uniti con l'accusa di aver avuto atti sessuali con una minorenne di 13 anni nel 1977. Posto in detenzione in vista di estradizione, Polanski aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Dal 4 dicembre si trova nel suo chalet svizzero di Gstaad.

La Svizzera ha motivato il ‘no’ all'estradizione di Polanski sottolineando anche la ''situazione di fiducia'' che si era creata per il regista in Svizzera. ''Roman Polanski non avrebbe deciso di partecipare, nel settembre del 2009, al Festival del film di Zurigo se non fosse stato convinto che il viaggio non gli avrebbe comportato alcuno svantaggio legale'', spiega il comunicato. Occorre ''tenere conto del fatto ben noto che Roman Polanski ha, sin dall'acquisto della sua casa di Gstaad nel 2006, per anni soggiornato regolarmente in Svizzera senza che le autorità statunitensi avessero mai presentato una domanda formale di estradizione. Inoltre - aggiunge il comunicato - ''Polanski non è mai stato controllato dalle autorità elvetiche nonostante la sua iscrizione nel sistema di ricerca svizzero. Tali circostanze hanno creato una situazione di fiducia''.

L'avvocato francese di Roman Polanski, George Kiejman, si è detto ''molto contento e commosso'' per la decisione della giustizia della Svizzera di non estradare il regista franco-polacco verso gli Stati Uniti. ''Sono molto contento e molto commosso, sia come amico di Roman Polanski sia perché penso che abbia subito un lungo calvario'', ha detto Kiejman all'Agenzia France presse, rendendo omaggio alla giustizia svizzera la cui ''analisi giuridica e' molto corretta''.

''Mi congratulo perche così potrà tornare in Francia e rivedere liberamente suo figlio, sua figlia e sua moglie Emmanuelle Seigner, a cui rendo omaggio perché ha dato prova di grande coraggio in tutto questo periodo''. ''Spero che il malinteso con le autorità americane sia ora più facile da risolvere e auspico che (Polanski, ndr.) potrà tornare un giorno negli Usa'', ha concluso il legale.