di Rodolfo Fellini
Il capo della Casa Bianca viene eletto a suffragio universale indiretto: i cittadini, pur esprimendo una preferenza sul candidato alla presidenza, scelgono in realtà i 538"grandi elettori". I 50 Stati più il District of Columbia, sede della capitale, sono altrettanti collegi uninominali: il candidato che, all'interno di ogni Stato, ottiene più voti, conquista tutti i grandi elettori disponibili in quello Stato. Il numero dei grandi elettori viene rivisto ogni 10 anni su basi demografiche: la California, essendo lo Stato più popoloso, ne conta 55; il Montana, il Vermont o l'Alaska appena 3.
Il sistema dei grandi elettori contiene un paradosso: un vantaggio anche striminzito in un grande Stato può vanificare il voto di molti altri Stati. Può così succedere che un candidato che ha ottenuto più voti popolari si ritrovi ad essere sconfitto: accadde nel 2000 ad Al Gore contro George W. Bush, che per pochi voti si aggiudicò i 25 grandi elettori della Florida. 41 giorni dopo le elezioni, i grandi elettori si riuniscono nei loro Stati e trasmettono al Senato l'esito della loro votazione. Chi ne otterrà almeno 270sarà eletto presidente. L'insediamento avverrà il 20 gennaio 2009 alle 12.