Una carta per i diritti dei prematuri

Il 6,5% dei bebè italiani nasce prima della 37.ma settimana. Una percentuale in crescita a causa del progressivo aumento sia dell'età delle madri che hanno il primo figlio sia del numero di nascite avvenute grazie alla procreazione medicalmente assistita

 

Nasce prima della 37esima settimana di gravidanza il 6,5% dei bebe' italiani. Una percentuale che risulta in crescita negli ultimi cinque anni a causa del progressivo aumento sia dell'eta' delle madri che hanno il primo figlio, oggi pari a oltre 31 anni, sia del numero di nascite avvenute grazie alla procreazione medicalmente assistita. Con l'obiettivo di individuare soluzioni efficaci per migliorare l'assistenza ai piccolissimi e alle loro madri nasce un comitato consultivo composto da rappresentanti del mondo medico-scientifico, accademico e associativo, presentato a Roma in occasione del convegno 'La prematurita' in Italia: quali possibili azioni?'.

La prematurita' e' oggi la causa principale di mortalita' e morbilita' infantile sia nei Paesi industrializzati, sia in quelli in via di sviluppo. Inoltre i nati prematuri che sopravvivono al parto presentano un maggior rischio di complicanze per la salute, come ad esempio la paralisi cerebrale infantile, le disabilita' sensoriali e motorie, le patologie respiratorie, i disturbi comportamentali e dell'apprendimento.

Come offrire a questi bambini le migliori cure? "Attualmente nei 554 punti nascita censiti in Italia - ha detto Francesco Macagno, neonatologo dell'universita' di Udine - sono due le tipologie di struttura sanitaria deputate a gestire la prenatalita': le Unita' di terapia intensiva neonatale (Utin), presenti in 116 ospedali, e le Unita' operative di neonatologia (Uon), disponibili in 198 ospedali. Bisogna precisare pero' che i medici neonatologi raccomandano la chiusura delle Utin in sedi con meno di 1.500-2.000 nascite all'anno, in modo da poter concentrare il personale qualificato nei centri di maggiori dimensioni e garantire cosi' cure specialistiche di qualita', proposta che sembra essere condivisa anche dal ministero della Salute".

"L'impatto della prematurita' e' cosi' rilevante - ha aggiunto Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e sanita' del Senato - da imporre un'accelerazione di tutti gli interventi finalizzati ad arginare il problema. Sul piano normativo sono nati due disegni di legge, presentati in Senato e alla Camera, che dimostrano come l'attenzione sulla prematurita' sia elevata e come questo tema venga considerato rilevante da tutti gli schieramenti politici, in linea con l'impegno delle componenti civili attive da anni".

Per Tomassini, "per poter affrontare al meglio la situazione italiana e' tuttavia necessario definire strategie comuni e alleanze trasversali, a livello nazionale e internazionale, funzionali allo svolgimento del percorso istituzionale. Un primo esempio in tale direzione e' la creazione dell"advisory board', formato da un gruppo di esperti che desidero ringraziare sin da oggi".

La funzione del comitato consultivo sara' quella di dialogare con le autorita' per fornire un contributo di esperienza al legislatore per definire provvedimenti a tutela delle famiglie e per ottimizzare la rete assistenziale e l'accesso alle cure. Al termine dell'incontro i partecipanti hanno fissato per dicembre il prossimo appuntamento, con l'obiettivo di presentare la 'carta dei diritti dei bambini prematuri', primo documento ufficiale elaborato dall'advisory board e definire il quadro complessivo della prematurita' in Italia.