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Vigneti in città, ‘spazzini’ di CO2

I dati di uno studio dell’Università di Firenze vigneto_uva_bianca_296

Impiantare vigneti in città per pulire l'aria, poiché sono depuratori naturali in grado di assorbire grandi quantità di emissioni nocive. Ad averlo scoperto è uno studio dell'Università di Firenze in collaborazione con Tenuta dell'Ornellaia, secondo il quale, dati alla mano, 100 ettari assorbono 1.500 tonnellate di anidride carbonica e aiutano a mantenere l'aria pulita.

Dalla teoria alla pratica perché, se i 47 ettari di Parco Sempione a Milano venissero adibiti a vigneto, secondo lo studio, la città vedrebbe diminuire in 1 anno emissioni di CO2 di 705 tonnellate pari a quante ne producono 450 automobili che percorrono 10.000 km in un anno; a Roma, invece, gli 80 ettari di Villa Borghese assorbirebbero l'anidride carbonica emessa da 750 auto, pari a 1.200 tonnellate.

La Tenuta dell'Ornellaia ha deciso di trasformare i propri vigneti in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per la rilevazione delle emissioni, un monitoraggio che continuerà per tutta l'estate, come spiega Leonardo Raspini direttore generale e agronomo dell'azienda.

Coordinatore del progetto è Giovanni Mattii, professore di Viticoltura della Facoltà di Agraria dell'Universita' di Firenze che spiega come le piante, che tramite la fotosintesi fissano la CO2 sotto forma di carbonio organico, sono gli organismi più adatti per limitare l'aumento del biossido di carbonio atmosferico poiché, oltre alla riduzione diretta del gas, sono in grado di innescare uno scambio positivo che porta al miglioramento del microclima.