L'80% degli atti violenti contro le donne sono frutto di relazioni sentimentali, molte delle quali ancora il corso al momento della denuncia. A queste si aggiungono le violenze subite da altri famigliari, soprattutto da padri, e poi da amici e conoscenti. Si riduce all'1% la percentuale di violenze compiute da sconosciuti. Sono i dati contenuti nel Rapporto 'Le voci segrete della violenza 2009', Ricerca sulla fenomenologia della violenza sommersa contro le donne italiane e straniere, elaborato dall'Osservatorio di Telefono Rosa e presentato oggi a Roma.
Anche i dati del 2009, riferisce Telefono Rosa, confermano un aspetto già emerso negli anni passati ossia che gli autori delle violenze sono soprattutto persone in possesso di titoli di studio medio-alti e di età compresa tra i 35 e i 54 anni. Rispetto al passato, in base al Rapporto, aumenta la percentuale di persecutori che vivono in situazioni di particolare difficolta' lavorativa e raggiunge il 12% la percentuale dei soggetti disoccupati.
In base al Rapporto di Telefono Rosa, il 5% delle vittime inoltre subisce violenza da parte di uomini appartenenti alle forze dell'ordine. Nel 62% dei casi di violenza testimoniati dal campione, le vittime negano che gli autori facciano uso di alcolici o di droghe. Nell'ambito della violenza a straniere, tuttavia, sembra emergere una maggiore propensione all'abuso di alcolici da parte dei persecutori (31% dei casi).
Il 12% delle vittime che si sono spontaneamente rivolte a Telefono Rosa in cerca di soccorso afferma di aver subito maltrattamenti già durante il periodo di fidanzamento. Il 61% dei casi, inoltre, i comportamenti violenti sembrano consumarsi solo all'interno delle mura domestiche. Al contrario, il 30% delle donne straniere sostiene il verificarsi di atteggiamenti violenti anche in situazioni pubbliche.