Le nozze dell’anno


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Chelsea Clinton si sposa

La location nella Hudson Valley chelsea_matrimonio_296

Una cerimonia ecumenica in una cornice da sogno per il matrimonio di Chelsea Clinton, l'ex first daughter della Casa Bianca, una protestante metodista, unitasi in serata al giovane finanziere Mark Mezvinsky, di religione ebraica.

L'Astor Court Estate, costruita all'inizio del Novecento sul modello del Grand Trianon di Versailles, si trova su un vasto prato incorniciato da alberi, adagiato sulle sponde dell'Hudson, a circa 150 chilometri a nord di New York, nei pressi dell'elegante cittadina di Rhinebeck.

A pochi passi dal palazzo eretto dall'architetto Stanford White per il miliardario Jacob Astor IV, c'era il gazebo nuziale, quello del doppio si' tra Chelsea, 30 anni, e Marc, 32 anni, suo fidanzato storico, conosciuto quando ambedue erano adolescenti. A celebrare il rito sono stati, insieme, il reverendo William Shillady e il rabbino James Ponet.

Come hanno annunciato con grande emozione in un comunicato i genitori della sposa, l'ex presidente Bill e il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, i due si sono uniti in matrimonio alla presenza della famiglia e degli amici piu' stretti, in una giornata che l'ex coppia presidenziale ha definito ''perfetta''. Gli americani hanno parlato di matrimonio dell'anno, o del decennio.

Alcuni commentatori lo hanno addirittura definito il matrimonio del secolo, dimenticando forse che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama - che non c'era, non essendo stato invitato alle nozze della figlia del suo predecessore Bill Clinton e della sua segretario di Stato ed ex rivale per la Casa Bianca Hillary - ha due figlie, Sasha e Malia, che prima o poi si sposeranno.

Fatto sta che l'interesse della stampa, sia quella tradizionale sia quella rosa, sia quella internazionale e quella televisiva piu' in generale, è stato degno di un matrimonio hollywoodiano o addirittura di quello di una principessa di una famiglia reale europea.

Centinaia di cronisti sono accorsi nella piccola Rhinebeck, invasa dai camioncini Minifly per le trasmissioni televisive in diretta, e dato che tutto si svolge nella massima segretezza e privacy, sono circolate le voci piu' assurde ed incontrollabili. Si e' parlato di una megafesta dai costi che oscillano tra i 3 ed i 5 milioni di dollari, di 4-500 invitati, tra cui star della tv come Oprah Winfrey, del cinema come Steven Spielberg, della canzone come Barbra Streisand. S'e' parlato di fuochi artificiali sull'Hudson, ma quelli erano in programma. A poche ore dal matrimonio, celebrato poco dopo la mezzanotte italiana, quotidiani seri come il New York Times e il Washington Post avevano pero' ridimensionato l'evento, mentre il settimanale People, la 'bibbia' del gossip Usa, citando fonti vicino ai Clinton parlava di spese complessive ben inferiori al milione di dollari.

Alla vigilia del matrimonio, per la prova generale, solo due personalita' erano state avvistate con certezza: l'ex segretario di Stato Usa Madeleine Albright, e Vernon Jordan, l'ex stretto consigliere di Clinton alla Casa Bianca.

La maggior parte dei 4-500 invitati erano in realta' giovani ventenni e trentenni sconosciuti, amici o colleghi della coppia, oltre alla famiglia. C'era Roger, il fratellastro di Bill Clinton, con il quale l'ex presidente (che ha perso una decina di chili su richiesta esplicita di Chelsea) e' stato visto venerdi' alla Trattoria Gigi, il ristorante italiano di Rhinebeck gestito da Laura Pensiero. C'erano i fratelli di Hillary, Hugh e Tony Rodham, con la figlia Fiona, la flower girl della cerimonia, incaricata di cospargere di petali il percorso nuziale. Il mondo di Hollywood e' rimasto discreto.

L'unica attrice che ha accettato di parlare con le televisioni, una amica personale dei Clinton, e' Mary Steenburgen, premio Oscar per "Melvin & Howard", accompagnata dal marito, anche lui attore, Ted Danson. E' stato anche visto il miliardario Steve Bing, amico personale di Bill Clinton, al quale aveva prestato il suo jet quando l'ex presidente si era recato in Corea del Nord a recuperare due giornaliste prigioniere del regime.