di Luigi del Giudice
Il Salone internazionale di Genova arriva al suo 50.mo compleanno e si conferma al vertice della nautica internazionale, quale punto di riferimento nel mondo. La conferma viene dalla edizione di quest’anno, dal 2 al 10 ottobre prossimi, alla Fiera di Genova, che si annuncia ancora ricca di barche in esposizione: 2.300, di cui 500 novità assolute. Ma non solo, perché il Nautico offre tutto quello che ruota attorno alle barche e che serve agli appassionati di nautica da diporto.
Il Salone, nato nel 1962 con una doppia edizione nel 1972, conserva immutate le sue caratteristiche di innovazione, completezza merceologica e qualità, segni che lo hanno distinto sempre nel corso di questi cinquanta anni che gli sono valsi a conquistare la leadership mondiale. Lo conferma l’alto tasso di internazionalità, con il 36% di espositori esteri, e il numero delle novità che confermano ancora una volta la vitalità della manifestazione, fiore all’occhiello dell’Italia, anche sotto l’aspetto economico. Resta immutato lo spazio a mare di oltre 110 mila metri quadrati di specchio acqueo e nove chilometri di percorsi sul mare. Anche le superfici a terra sono grandiose: 4 padiglioni, una tensostruttura sul mare, ampi spazi all’aperto e una rivisitazione degli allestimenti. Cosa, questa, di cui si sentiva l’esigenza. Oltre ai miglioramenti nelle aree esterne alla Fiera, i parcheggi e i collegamenti con le navette. Timido miglioramento dopo la crisi
Dopo un 2009 che ha messo a dura prova diverse aziende del comparto, la nautica sta affrontando un 2010 altrettanto complesso, anche se in presenza di segnali, timidi, di miglioramento. Infatti, dopo il calo nel 2009, del 30,5% rispetto all’anno precedente, c’è molta cautela e la consapevolezza che un recupero della produttività raggiunta negli anni precedenti la crisi economica sia ancora lontano. L’export, nonostante la diminuzione del 15% rispetto al 2008, conferma che la nautica italiana è ancora tra i vertici. La nautica, infatti, resta al quinto posto tra i prodotti made in Italy apprezzati nel mondo. Buone previsioni di una più veloce ripresa vengono, poi, dall’interesse suscitato da alcuni paesi emergenti, come la Cina, l’India, la Turchia e il Brasile. Genova, comunque, non sarà esclusivamente una mostra di scafi e accessori, ma anche un momento di dibattito e di analisi per il futuro della nautica, con presentazione di progetti di innovazione dell’industria nautica e di potenziamento della collaborazione tra la ricerca e il mondo dell’impresa. Oltre a numerose attività collaterali che daranno la possibilità ai visitatori di conoscere il mare e la nautica. Il pensiero di Lombardi
“L’appuntamento della 50.ma edizione –dice Paolo Lombardi, presidente della Fiera di Genova, alla presentazione del Nautico, è un traguardo importante, costruito anno per anno, con la consapevolezza di operare concretamente per lo sviluppo del sistema economico della nautica a livello internazionale.
E’ un risultato – precisa Lombardi, ottenuto sulla base di tre linee guida: saper cogliere le esigenze del mercato, sviluppare le potenzialità della Fiera di Genova e collaborare con tutti quanti trovano nella nautica una solida opportunità di crescita economica”.
Lombardi aggiunge che “la leadership costruita nel tempo ha trovato una forte crescita nel piano industriale 2006/2009” e che il lavoro continua in attesa del prossimo piano industriale, attualmente in fase di definizione. “Quest’anno –conclude- ci siamo dedicati all’ulteriore miglioramento dei servizi, come movimentazione degli scafi e delle merceologie, viabilità rinnovata nei pressi della Fiera e collegamenti, tra parcheggi e bus navette, servizi aerei privati e altro ancora”. Le previsioni di Albertoni
Anton Francesco Albertoni, presidente dell’Ucina, l’associazione che raggruppa cantieri navali e affini, torna a puntare il dito sulla politica e ricorda il “Piano generale della nautica”, presentato l’anno scorso a tre ministri, durante l’apertura del Salone. “Ancor oggi –precisa- aspettiamo risposte sui temi fiscali, sui canoni demaniali, sulla riforma della legge dell’84 e delle aree marine protette”. Restano, poi, da definire il regolamento per l’attuazione del codice della navigazione, i titoli professionali, la patente nautica e altro. Albertoni parla di “qualche segnale di lieve miglioramento, anche se sappiamo -precisa- che il cammino da percorrere sarà ancora lungo e ci vorrà del tempo per recuperare i livelli produttivi passati e intraprendere la via della crescita”. Quindi, aggiunge che “al momento della ripresa economica, la nautica da diporto sarà uno dei settori con maggiori margini di crescita. Le nostre aziende hanno sempre saputo anticipare le tendenze di mercato e stanno tuttora investendo per meglio cogliere i primi segnali di ripresa”. “In questi anni -conclude Albertoni- la nautica si è trasformata da settore di nicchia a comparto industriale, un settore trainante e dinamico”, che va sviluppato e non lasciato come una Cenerentola.