Economia


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Imprese al femminile: 5.500 in più in un anno

Senza quelle “rosa” il saldo complessivo sarebbe stato negativo imprese_donne_296

di Mario Papetti

Le imprese al femminile crescono. Nel 2008 secondo la foto scattata dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile  sulla base dell’indagine realizzata da Unioncamere le aziende “rosa” sono cresciute di 5.523 unità. Complessivamente le aziende guidate da donne sono 1.243.824. Per quanto ridotta (+ 0,45%) l’aumento nell’arco dei dodici mesi presi in esame (giugno 2007- giugno 2008)  la vivacità dell’universo dell’imprenditoria femminile spicca al confronto della sostanziale immobilità del panorama complessivo del tessuto imprenditoriale del paese il cui tasso di crescita, secondo i dati Unioncamere, ha fatto segnare esattamente lo zero.  Delle nuove imprese ben 2 su 3 sono di immigrate. 

Il contributo dell’immigrazione alla crescita dell’imprenditoria femminile è alquanto significativo. Delle 5.523 aziende in più rilevate  ben il 71% (pari a 3.921 unita’) è costituito da iniziative imprenditoriali con a capo una donna di nazionalità extracomunitaria. In forte trasformazione anche il profilo settoriale in cui scelgono di operare le “capitane d’impresa”: alla continua riduzione del loro numero in agricoltura (oltre 6 mila in meno), corrisponde  un aumento altrettanto consistente nel settore dei servizi e delle imprese (servizi immobiliari, attivita’ professionali, informatica). 

La regione che ha più contribuito di più al bilancio positivo è il Lazio dove si concentra il 46,6% di tutto il saldo, seguita da Lombardia e Campania (rispettivamente con 1.739 e 1.038 imprese in più. Dal bilancio positivo resta escluso il Sud dove il numero delle imprese femminili si riduce di 1.142 unità (lo 0,25%) in meno rispetto al 2007.

 

Ma le istituzioni devono essere più presenti

“Favorire l’accesso delle donne all’imprenditoria è fondamentale per aumentare concretamente gli spazi delle pari opportunita’ e dare al Paese un contributo importante di creatività, capacità di sacrificio e competenze”. Così il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello. “Proprio per questa sua  portata –  dice ancora Mondello – che tocca temi delicatissimi come il lavoro e la famiglia, l’imprenditoria femminile richiede una presenza particolarmente attenta delle Istituzioni, perché il suo sviluppo possa trovare risorse e servizi adeguati. Il rapporto vuole essere un contributo fattivo per individuare la tipologia e le modalita’ degli interventi di cui c’è bisogno per sostenere quelle migliaia di donne che ogni anno scommettono sull’impresa per affermarsi.”