Economia


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“La Bce sta facendo bene. Attenti a troppa liquidità”

Intervista a Donato Masciandaro, economista della Bocconi e direttore del Centro Baffi sulle Banche centrali masciandaro_296

di E. T.

L’intervento della Bce sembra non aver influito sui mercati che sono ormai in caduta  libera, perché questa reazione?
“La scelta della Bce è coerente  con la sua strategia di controllo sull’inflazione. E poi la mossa è già stata metabolizzata dai mercati nei giorni scorsi. La Banca centrale non ha sorpreso  il mercato.  Inoltre l’istituto di Francoforte non ha voluto dare scosse accompagnando la volatilità delle piazze finanziarie”.

La mossa della Bce è secondo molti tardiva, c’è stata troppa attenzione all’inflazione
“La Bce ha un mandato chiaro: quello della stabilità dei prezzi e sulla base di questo ha operato. E’ bene cosi. Speriamo, anzi,  che quello che è accaduto con la Federal Reserve, chiamata a fare da controllore sul sistema finanziario,  serva come esempio di ciò che gli istituti centrali non devono fare”.

Ci sono margini per altri interventi? Insomma,  oltre che agire sulla leva monetaria, che altro possono fare le Banche centrali contro la crisi di fiducia e la recessione in atto?
Le Banche centrali non possono fare di più. Soprattutto  non devono mettere troppa liquidità  in circolazione cosa che per altro hanno già fatto. Occorre ricostruire un clima di fiducia. Gli Stati Uniti hanno più problemi rispetto all’Europa: ad esempio un elevato debito pubblico, ma hanno una forte capacità di reazione, che il Vecchio Continente non possiede. In Italia il sistema bancario è solido e sta reagendo bene, manca però la flessibilità del sistema.

Negli Usa i tassi sono all’ 1%  ancora più bassi in Giappone. Lei parlava prima delle iniezioni di moneta fatte recentemente dalla Banche centrali: esiste il rischio della cosiddetta trappola della liquidità ?
Bisogna evitare che ciò accada . Esiste questo tipo di problema e non si risolve con la politica monetaria, occorrono politiche fiscali, politiche che aumentino l’occupazione e la produttività, che facciano ripartire investimenti e consumi. E’ un compito che spetta ai governi.
Per un po’ dobbiamo convivere con la forte volatilità delle borse. Dobbiamo aspettare. Stiamo vivendo la crisi finanziaria più grave dal ’29 ci vorrà del tempo e delle buone politiche di rilancio per uscirne.