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Milan a valanga, la Juventus cade a Bari

Pari nervoso tra Fiorentina e Napoli, il Parma vola. Pareggio per Palermo-Cagliari (0-0), la Samp supera la Lazio. Bene il Chievo d

di Nicola Iannello

Vincono Milan, Sampdoria, Bari, Parma e Chievo, tutte in casa. Nessun successo esterno nel turno domenicale della prima giornata di serie A (sabato il Genoa ha espugnato il ‘Friuli’ di Udine). Pareggiano Fiorentina-Napoli e Palermo-Cagliari (e nell’anticipo Roma e Cesena). Resta da giocare Bologna-Inter nel posticipo serale del lunedì. Fanno sensazione la sconfitta della Juventus a Bari e il pareggio interno della Roma con la neopromossa Cesena.

I bianconeri cadono al cospetto della squadra di Ventura, apparsa già in condizione e più motivata. La formazione di Delneri suscita non poche perplessità, anche se pesa l’assenza per infortunio di Amauri, apparso il più in forma a inizio stagione. Quagliarella, subito schierato a far coppia in attacco con Del Piero, ha fatto la sua partita ma non può ancora prendersi la squadra sulle spalle. Si fronteggiano due 4-4-2 classici. Il Bari fa girare palla anche con la difesa, la Juve corre ma spesso a vuoto. Bene Felipe Melo e il nuovo arrivo Krasic (sostituiti poi con Sissoko e Martinez). Decide un gran gol di Donati (entrato per Gazzi al 16’) verso lo scadere del primo tempo. L’ex centrocampista del Celtic batte Storari sul secondo palo con un sinistro di collo al 43’. La reazione dei bianconeri è sterile.

Il Milan fa festa doppia nel debutto al ‘Meazza’ contro il Lecce, sia in partita sia nell’intervallo, con la presentazione di Zlatan Ibrahimovic, fresco di firma con i rossoneri. A sottolineare l’impegno della società, la presenza di Silvio Berlusconi sugli spalti, con il fuoriclasse svedese. Il ‘Diavolo’ si impone 4-0. Rossoneri schierati con il centrocampo a 3 Ambrosini, Pirlo, Seedorf e il tridente Ronaldinho-Borriello-Pato. Prudente l’atteggiamento tattico dei pugliesi, con quattro centrocampisti e Mesbah dietro l’unica punta Corvia. L’equilibrio si spezza dopo 16’: Ambrosini innesca Pato decentrato sulla destra, diagonale sul secondo palo del brasiliano e Milan in vantaggio. Il raddoppio ha sempre i colori verdeoro. Thiago Silva (23’) risolve in mischia da sotto misura, dopo uno sfondamento centrale di Borriello su azione d’angolo. I rossoneri non si fermano più. Ronaldinho taglia la difesa del Lecce con un passaggio centrale, Pato (28’) scarta anche Rosati e firma la doppietta a porta vuota. E visto che di festa si tratta, il poker lo cala Pippo Inzaghi, subentrato a Borriello. Al 90’ Superpippo segna un gol dei suoi, approfittando di un tocco involontario del difensore salentino Sini, che cerca di sbrogliare un’azione tambureggiante di Gattuso (anche lui partito dalla panchina) e Seedorf. L’arrivo di Ibrahimovic dal Barcellona pone problemi di abbondanza in attacco ad Allegri, con il dubbio che Borriello possa chiedere di essere ceduto.

La Sampdoria batte la Lazio 2-0, con reti entrambe nella ripresa, dopo una prima frazione non esaltante. Blucerchiati intenzionati a dimenticare l’incubo Werder Brema, biancocelesti di Reja con la difesa a 3 e l’estro del neolaziale Hernanes a inventare per Zarate e Floccari. Il risultato si sblocca su rigore. Trattenuta in area di Lichtsteiner su Dessena, più vistosa che utile. Reja si infuria e l’arbitro lo manda negli spogliatoi. Sul dischetto va Cassano (60’) che trasforma, nonostante Muslera intuisca la traiettoria. Il raddoppio lo confeziona Guberti (71’), con un pallonetto beffardo, dopo un uscita avventata del portiere laziale. La squadra di Mimmo Di Carlo si mette alle spalle l’amarezza dell’esclusione dalla Champions League. Per la Lazio un avvio in salita da cancellare già nel prossimo turno in casa col Bologna.

Il Parma ha ragione del Brescia con un 2-0 siglato nel primo tempo. Marino schiera i ducali col 4-3-3, affidandosi in attacco a Giovinco, Bojinov e Marques. Più accorto il dispositivo tattico di Iachini, con Diamanti a innescare Possanzini e Caracciolo. Il Parma ha qualità in più e lo mostra in avanti con un gol di buona fattura. Duetto Bojinov-Giovinco con delizioso pallonetto smarcante della ‘formica atomica’ e stoccata del bulgaro (11’). Anche nel raddoppio del Parma c’è lo zampino di Giovinco, che nel recupero della prima frazione pennella una punizione, torre di Lucarelli e tocco ravvicinato di Morrone (48’). Per il Brescia un ritorno amaro in serie A e l’annuncio di una stagione fatta di tanto sudore.

Successo interno del Chievo a spese del Catania. Al ‘Bentegodi’ di Verona finisce 2-1 per i padroni di casa. Chievo con il 4-3-1-2, con Bentivoglio a ispirare Pellissier e Moscardelli. Etnei con modulo speculare, con Ricchiuti dietro Mascara e Maxi Lopez. Clivensi in vantaggio con Moscardelli (14’), all’esordio in serie A, che approfitta di un disimpegno errato della difesa rossazzurra. Pari del Catania di Ricchiuti (22’), che con un tocco morbido scavalca Sorrentino. Risultato in bilico fino agli ultimi minuti. Decide un rigore per i gialloblù. Alvarez atterra Pellissier, lo stesso capitano del Chievo va sul dischetto e supera Andujar con un rigore alla Maradona (83’).

Pareggio spettacolare tra Fiorentina e Napoli, un 1-1 tirato, frutto di una partita combattuta dai ventidue in campo. Viola con Marchionni, D’Agostino e Vargas a supporto dell’unica punta Gilardino. Partenopei con la difesa a 3 e Hamsik e Lavezzi a ispirare Cavani. L’episodio che solleverà discussioni sulla necessità della moviola in campo o sugli arbitri di linea accade dopo appena 7’. Cross di Dossena dalla sinistra, testa di Cavani che centra la traversa, il pallone sembra rimbalzare sulla linea, ma l’assistente Galloni convince l’arbitro a concedere il gol. Le ripetizioni televisive mostrano il rimbalzo sulla linea di porta e quindi l’errore dell’assistente. Traversa della porta viola ancora protagonista: Lavezzi ne scheggia la parte alta con un destro a incrociare (e stavolta il pallone schizza in alto e non ci sono dubbi…). Pareggio della Fiorentina con D’Agostino con un gran gol di sinistro dal limite su sponda di Gilardino (49’). Nella ripresa Vargas si fa cacciare per una testata al volto di Campagnaro, lasciando i viola in dieci. Lo segue pochi minuti dopo Blasi, per doppia ammonizione, ristabilendo la parità numerica. E pari finisce anche la partita.

Senza gol il match del ‘Renzo Barbera’ tra Palermo e Cagliari, squadre dal gioco di solito spumeggiante. L’avvio di stagione è invece a ritmo lento per entrambe. Il modulo è il 4-3-1-2 sia per Rossi sia per Bisoli. Hernandez e Maccarone lo punte rosanero, Nené e Matri quelle rossoblù. Cagliari più pericoloso, Palermo apparso bloccato. Il risultato non si sblocca.