di Luigi del Giudice
Le novità del nuovo codice stradale non sono poche. Insomma, se qualcuno vuole essere veramente aggiornato deve studiare. Anche se, poi, nella sostanza, le regole restano le stesse. Eccezion fatta per qualche aggravamento delle sanzioni, compensato da una minore perdita di punti sulla patente. Comunque, le nuove norme sono state varate all’insegna della sicurezza con il bene placito della maggioranza e dell’opposizione, dopo due anni di discussioni e passaggi alle due Camere.
L’obiettivo che si è proposto il legislatore è nobile: voler migliorare la sicurezza. Ma, ci lascia molto perplessi, perché, a dir il vero, l’Italia in dieci anni non è riuscita a raggiungere quanto si era proposto a livello europeo, e cioè dimezzare le vittime della strada. Probabilmente, per raggiungere l’ambizioso obiettivo non bastano né autovelox, né tutor, ma servono uomini sulla strada che controllino. Solo un controllo simile riesce a migliorare la distrazione, che, poi, è la causa di quasi tutti gli incidenti, al di la di velocità e altro. Qualche anno fa, quando questi controlli aumentarono per far rispettare l’uso delle cinture, ci fu una sensibile diminuzione degli incidenti. Poi, passati questi controlli massicci, che durarono circa due mesi, tutto è tornato nella norma.
Queste nuove norme, per la prima volta, affrontano il tema ecologico, con un riferimento esplicito alle emissioni inquinanti dei veicoli, anche se, in fondo, l’inquinamento non è tanto attribuibile alle auto come vogliono far credere un po’ tutti. Comunque, le novità riguardano le limitazioni alla circolazione nei centri abitati. Chi circolerà con vetture Euro 3, 2 ecc. rischia una multa di 155 euro. Se l’infrazione viene commessa una seconda volta c’è anche la sospensione della patente, tra 15 e 30 giorni. Costa meno, invece, gettare rifiuti dall’auto, da 500 a 100 euro, però il trasgressore dovrà ripristinare il luogo a sue spese.
Meno punti, ma più soldi per la velocità
Ma non tutto è in calo nel codice. Alcune multe sono vertiginose e sembra appropriato aver deciso che si possano pagare anche a rate, almeno per coloro che non godono di alti redditi. Perché i costi sono così elevati e sproporzionati rispetto ai guadagni medi che potrebbero mettere in difficoltà il bilancio di parecchie famiglie. Anche se i punti della patente tolti diventano inferiori, le sanzioni da pagare sono state inasprite. E non di poco. Si arriva a 2.000 euro come niente. Naturalmente stiamo esaminando la velocità, che, viene sempre e soltanto ritenuta la sola responsabile. L’innalzamento del limite di velocità a 150 orari sulle autostrade viene confermato e continua a restare un vero miraggio. La decisione viene lasciata ai gestori delle strade, che poco si preoccupano di mantenerle idonee e meno pericolose e allo stesso modo si disinteressano di alzare il limite. Le condizioni per i 150 orari sono tre: presenza di tre corsie di marcia, oltre quella d’emergenza, per ogni carreggiata; che la strata sia stata costruita con caratteristiche coerenti ai 150, come se le strade attuali non potessero supportarlo. Infine, che le condizioni del traffico e quelle meteo prevalenti sul tratto in questione e i dati sui passati incidenti possano consentire la decisione.
La guida distratta
Ma, torniamo a insistere che il vero problema che causa gli incidenti è la guida distratta. Il telefono in prima linea, ma ci sono il navigatore, la radio, una caramella. Persino, uno starnuto può causare una veloce distrazione. Ma non ci riferiamo a una simile cosa che è quasi incontrollabile per chiunque. Il solo modo per evitare che chi guida si distragga è la presenza costante della polizia della strada.
La guida a 17 anni
Tra le novità c’è la guida a 17 anni. Una decisione che sicuramente darà adito a polemiche. Ma c’è da dire che potrebbe rivelarsi giusta, almeno per quei ragazzi ben predisposti alla guida, che potrebbero rivelarsi migliori di tanti altri meno giovani al volante. Certo, resta sempre l’incertezza di una certa incoscienza per la giovane età, ma la differenza tra 17 e 18 non è abissale. Questi requisiti richiesti. Avere una patente A, che si consegue a 16 anni. L’autorizzazione della motorizzazione, dopo la richiesta di un genitore, aver compiuto un corso pratico di dieci ore in un’autoscuola, non avere rimorchi al traino e non superare i 100 orari. A bordo nessun passeggero, tranne una persona con la patente che sostituisce un istruttore.
La notifica a 90 giorni
A dire il vero 5 mesi per aspettare la notifica di un verbale sono veramente troppi. Era ora di ridurre questo termine, anche se 90 giorni restano ancora tanti. Per ricordare, a esempio, come è successo il fatto. Spesso, quando arriva il verbale non si riesce a capire le circostanze. E, quindi, non è possibile immaginare la situazione di allora. Anche per un eventuale ricorso, perché spesso ci sono i motivi per farlo, ma non ci si ricorda nulla. In genere la notifica è prevista quando non è possibile contestare al trasgressore la violazione. La notifica al proprietario dell’auto viene fatta comunque. E il tempo è di 100 giorni.
Le novità sono tante ancora e cercheremo di analizzarle in modo più compiuto nei diversi aspetti in seguito.