In media i paesi Ocse spendono 8.216 dollari per studente all'anno dalla scuola primaria fino all'universita'. L'Italia e' poco sotto questa cifra con 7.948 dollari medi annui. È quanto emerge dal Rapporto Ocse 2010 sull'educazione. Si dice sempre che l'Italia spenda anche troppo per ciascuno studente, ma c'e' chi fa di piu'. Gli Stati Uniti superano i 14mila dollari di media, Austria, Danimarca, Svizzera, sono sopra i 10mila, Francia, Finlandia e Germania sono sopra gli 8mila. In Italia tra il 1995 e il 2007 e' salita la spesa per gli universitari e diminuita quella per gli altri studenti di livello primario e secondario. Quanto alla spesa per l'istruzione in rapporto al pil l'Italia è sotto la media Ocse. Noi investiamo il 4,5%. Un dato che e' rimasto costante dal 1995 al 2007. La media ocse e' del 5,7%. Gli Usa spendono il 7,6% e sono tra i pochi ad aver incrementato la spesa negli anni presi in considerazione. Persino il Brasile con il 5,2% e l'Estonia con il 5% spendono piu' di noi.
In Italia record di ore tra i banchi, più di 8mila
Studenti inchiodati sui banchi di scuola per ore e ore ma con poco o scarso rendimento. E' lo spaccato della scuola italiana che emerge dall'ultimo rapporto Ocse sull'educazione che attribuisce al Paese una media di 8000 ore di scuola contro una media Ocse di 6777. Solo Israele ha un numero di ore superiore al nostro. Gli alunni tra i 7 e gli 8 anni passano ogni anno 990 ore a scuola contro una media Ocse di 777. Tra i 9 e gli 11 le ore salgono a 1023 contro 882 per poi salire sopra i 12 anni a 1089 (la media Ocse e' di circa 959 ore). Nonostante lo stazionare sui banchi il rendimento degli alunni italiani non e' tra i piu' elevati con scarsi risultati in materie come matematica, scienze e nella comprensione dei testi. In paesi come la Norvegia e la Finlandia , considerati da sempre punti di riferimento per l'educazione, le ore passate sui banchi sono sotto le 6000.
Piu' lauree, ma 'gap' giovani/over-40
L'Italia risale lentamente nella classifica dell'istruzione dell'Ocse, trascinata soprattutto dai giovani, sempre piu' orientati alla laurea e alla specializzazione, mentre gli over-40 restano ancora fanalino di coda nei paesi piu' industrializzati per livello di scolarizzazione. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Ocse sull'Istruzione presentato oggi a Parigi che rileva nel Paese una delle piu' rapide espansioni dell'istruzione superiore e terziaria con livelli medi dell'educazione universitaria balzati di oltre il 5% l'anno rispetto a dieci anni fa. Un 'balzo' legato all'arrivo delle lauree brevi che ha portato a un 20% di laureati nel 2008, ma solo tra i 24 e i 34 anni. La percentuale di scolarizzazione terziaria si dimezza per la fascia tra i 45 e i 54 (12%) e si abbatte al 10% per quelli tra i 55 e 64 anni. Nel complesso la media dell'istruzione terziaria nel Paese resta minimale rispetto a quella dei cosiddetti paesi piu' 'ricchi': solo il 2,4% di tutta la popolazione contro il 33,5% degli Usa, il 14,7% del Giappone, il 5,8% della Germania. Da rilevare anche che tra la popolazione tra i 24 e i 64 anni le persone che si sono fermate alla licenza media sono il 47% (percentuale comunque diminuita rispetto al 59% di 10 anni prima) contro un 39% di persone che sono arrivate alla licenza liceale e a un 14% di laureati. Il rapporto sottolinea Da il 'balzo' della Corea, quarto paese piu' istruito a livello terziario con il 5,4% della popolazione in possesso di una laurea.