La nautica italiana conquista Cannes

Molte le novità tra le 500 imbarcazioni esposte

di Luigi del Giudice

A Cannes, in questi giorni, sembra di essere in Italia. Ovunque, si sente parlare italiano; in particolare, tra le tantissime imbarcazioni ormeggiate al “Vieux Port”. E non certo perché un tempo i romani colonizzarono l’antico centro ligure, ma per la massiccia presenza dei cantieri navali italiani al “Festival de la plaisance”, letteralmente “Il Festival del piacere”, che, in pratica, altro non è che il salone della nautica della stupenda località della Costa Azzurra. 



Una vera invasione, quella italiana, per la 33.ma edizione della rassegna nautica, che anche quest’anno propone molte novità tra le 500 imbarcazioni esposte. E gran parte di queste nuove idee, tradotte sugli scafi, sono il frutto del genio italiano. Senza timore di esser tacciati di campanilismo, possiamo dire che i soli due maggiori gruppi italiani, Azimut e Ferretti, riescono a dominare la scena, nonostante la forte presenza del Gruppo francese Benetteau-Jeanneau, sempre in testa per la vela, e quello spagnolo, Rodriguez. L’Italia fa la sua bella figura anche tra i piccoli scafi, che diventano sempre più importanti per la ripresa dalla crisi economica del settore.

Il “Festival”, che a Cannes attende poco meno di 60 mila visitatori circa, si impone come l’avvenimento più importante dell’autunno. Un’affluenza di persone che necessita molte misure, appesantite dai lavori di ampliamento proprio davanti al Palazzo delle esposizioni. Luogo, questo, d’appuntamento dei ristoratori locali per manifestare contro diverse inadempienze organizzative. In particolare, è stato contestato il criterio per realizzare i punti di ristoro all’interno del Vieux Port e il fatto di non essere stati interpellati.

In effetti, questi punti di ristoro sono tanto cari e così scarsamente attraenti, da offendere la buona “cuisine francaise”. I ristoratori dicono d’essere stati ignorati e sostituiti da persone che arrivano da fuori Cannes. Tra le cose contestate, i due soli ingressi. Pochi, a loro dire, e mal situati al punto da non consentire ai visitatori di orientarsi verso il centro e verso i loro ristoranti. Insomma, chi vuole uscire solo temporaneamente, magari per mangiare, si trova in gran difficoltà. Ma non è l’unica nota negativa nell’organizzazione di questo “Festival”, che solo in apparenza appare perfetto. Il commissario generale della manifestazione si difende dai ristoratori, adducendo generici motivi si sicurezza che non si capiscono bene.



Ma, lasciando da parte il lato organizzativo nel porto, ben sostenuto dal fascino dei boulevards du Midi e de la Croisette all’esterno, Cannes si empie e con i suoi 12 mila ospiti gli alberghi registrano il tutto esaurito. Tra l’altro si tratta di ospiti di una certa qualità che sono una vera gioia anche per le famose boutiques de la Croisette, oltre che per le entrate dei costruttori di barche. E, anche se i ristoratori protestano, a mezzogiorno come la sera, i ristoranti sono stracolmi. Le strade affollate da gente che passeggia tra le luci del lungomare e la penombra della sera lungo i boulevards. O, meglio ancora, lungo le tante stradine luccicanti che dall’alto delle colline scendono fino al mare.

La rassegna, comunque, resta di grande interesse per i diversi aspetti che la caratterizzano. Quest’anno segna già una ripresa che se ancora non fa gridare alla vittoria, mostra segnali di risalita, dopo due anni di crisi. Anche il presidente delle industrie nautiche francesi, Jean-Francois Fountaine, sostiene che la ripresa c’è, perché le fondamenta sono sane per tornare a mettere in moto il mercato. Anche le rimanenze di magazzino sono ormai a un livello minimo e, quindi, i nuovi ordini si tradurranno in una crescita di attività. Molti i contatti stabiliti nei sei giorni di esposizione per poter guardare alla prossima stagione con tanto ottimismo.

IL VIDEO DI APERTURA DEL SALONE NAUTICO