di Luigi del Giudice
L’attrazione esercitata dalla nautica resta forte. Lo testimonia anche l’alto numero di visitatori venuti dall’Europa intera a Cannes. Italia in testa. Lo stesso presidente dell’Ucina (l’associazione che raggruppa i cantieri italiani), Anton Francesco Albertoni, lo conferma. “Oltre la metà degli espositori sono italiani –dice Albertoni. Cosa che rispecchia tanti altri saloni nautici, dove la presenza italiana è sempre preponderante con spazi del 50% e oltre. A Cannes –precisa- c’è la grande e la media nautica perché le barche più piccole sono poche. E’ un Salone studiato apposta per le dimensioni medio-grandi da presentare in acqua. La Francia, più per tradizione che per scelta, da sempre si orienta presentando a Cannes le imbarcazioni più importanti e al Salone di Parigi, che è su terreno e non sull’acqua, quelle più piccole.
Genova – tiene a sottolineare Albertoni - è l’unica che offre un salone con spazi su terra e sul mare. Anche le grandi rassegne nautiche americane non riescono a offrire spazi a terra. Genova –aggiunge- si è costruito il Salone su misura all’interno del quartiere fieristico, sviluppandolo in questa direzione, per ospitare barche da 2 a 80 metri”.
Presidente, forse Cannes indica già una ripresa? La strada della ripresa, secondo Albertoni, c’è già, ma è una strada ancora in salita. Saranno le piccole imbarcazioni, quelle fino a dieci metri, a riavviarla, che, quest’anno a Genova, rappresenteranno il 60% circa. “E’ un segnale importante perché le aziende hanno intravisto nella piccola nautica le caratteristiche per ripartire”. E’ questa,infatti, la direzione della politica dell’Ucina, anche se “la politica dell’Ucina, –precisa- è a 360 gradi e guarda a tutti, dai piccoli ai grandi. Il mercato è in leggera risalita, ma è in salita –aggiunge Albertoni. E la piccola nautica è quella che può meglio di tutti trovare nuovi bacini di utenza. E indirizzarsi verso le esigenze della gente con prodotti di piccole e medie dimensioni”.
“ Credo –sottolinea ancora Albertoni- che il prossimo Salone di Genova sarà un salone molto concreto. Cioè, offrirà ai visitatori (300 mila durante la crisi) soluzioni realistiche verso le aspettative dei clienti. Pochi voli pindarici e tanta sostanza, cioè attenzione ai desideri della gente. I costruttori si stanno indirizzando verso una visione che sia più al servizio del mercato. Quando si è in un periodo di forte crescita, come quello passato, si sta meno attenti ai desideri di chi compra. Oggi, al contrario, il principale obiettivo è l’attenzione verso il cliente. Esempio, se prima si badava a disegnare un sedia bellissima, ma scomoda che ti fa venire il mal di schiena, oggi, il concetto è diverso: si pensa sì al design, ma anche al confort. Si pensa a barche più ecologiche e che consumano di meno, che non abbiano spazi sacrificati ma più vivibili. Insomma, niente più esasperazioni, ma solo la soddisfazione di chi compra”.