Le retribuzini lorde per Ula (unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) nel secondo trimestre, al netto degli effetti stagionali, sono cresciute dello 0,5% congiunturale e del 3,4% tendenziale. Lo comunica l'Istat specificando che l'aumento congiunturale è stato dello 0,9% nell'industria e dello 0,6% nei servizi mentre a livello tendenziale si è registrata una crescita del 4,6% nell'industria e del 2,5% nei servizi.
Considerando il settore industriale rileva l'Istat, nel secondo trimestre le retribuzioni per Ula hanno registrato la crescita tendenziale più alta nel settore dell'attività manifatturiera (+5,1%); all'interno del terziario, l'incremento tendenziale più elevato ha riguardato il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+4,2%). Gli oneri sociali per Ula, sempre al netto degli effetti stagionali, sono cresciuti dello 0,8% congiunturale, con un incremento dello 0,9% nell'industria e dello 0,7% nei servizi, e un aumento del 3,5% tendenziale, "leggermente superiore - rileva l'Istat - a quella della retribuzioni". Nell'industria, gli oneri sociali per Ula hanno segnato un incremento tendenziale del 4%, mentre nei servizi la crescita è stata del 3%.
Il costo del lavoro per Ula, nel secondo trimestre, spiega l'Istat, è cresciuto dello 0,7% con aumenti dello 0,8% nell'industria e dello 0,6% nei servizi. A livello tendenziale, il costo del lavoro ha segnato un aumento del 3,4%. Secondo l'Istat, la crescita più alta del costo del lavoro tendenziale si è registrata nell'industria (+4,4%), mentre nei servizi si è attestata a +2,6%.
Nell'industria aumenti del costo superiori alla media si sono registrati nel settore delle attività manifatturiera (+5%); all'interno del terziario l'incremento più marcato è stato quello del settore delle attività dei servizi di alloggi e ristorazione (+4,2%).