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L'Inter in vetta con il Cesena, che sogna.
Brusco risveglio per il Chievo

Nerazzurri corsari a Palermo, 1-0 dei romagnoli a Lecce. Il Brescia espugna il Bentegodi. Risorge la Juve, la Roma arranca ancora. La Sampdoria cede in casa al Napoli h

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di Mauro Caputi

Cesena e Inter in testa a quota 7 e brusco risveglio per il Chievo, sconfitto in casa dal Brescia. Alla terza giornata le grandi si rifanno vedere in vetta, anche se le sorprese (addirittura una neopromossa) non smettono di far parlare di sé. Per entrambe le nuove capoliste sono state vittorie di valore.

L’Inter va sotto nel punteggio contro un Palermo gagliardo che più volte mette alle corde gli uomini di Benitez. La traversa di Milito è un lampo che squarcia il predominio rosanero, tanto che il vantaggio siglato da Ilicic al 28’ dopo una respinta di Julio Cesar su tiro di Pastore, sembra la logica conseguenza di quanto fin lì visto. Nella ripresa sale in cattedra Eto’o che pareggia al 62’ e porta in vantaggio i suoi al 70’.

In entrambi i casi il camerunese fa valere l’agilità nelle maglie pur strette della difesa. A 2’ dalla fine brivido per l’Inter: il diagonale di Pastore coglie in pieno il palo. Il Cesena al Manuzzi non esalta contro il Lecce e resta in dieci al 35’ per l’espulsione di Colucci. L'arbitro Rocchi lo ammonisce per la seconda volta, ma a fine partita si scusa per uno scambio di persona: l'autore del fallo da cartellino giallo era infatti Nagatomo. Primo tempo spigoloso, ripresa che si apre col diagonale di Bogdani che al 55’ supera Rosati.

La squadra di Ficcadenti si difende con ordine e agisce di rimessa. A 10’ dalla fine parità numerica in campo col rosso diretto a Munari per fallo di reazione. La matricola romagnola respira l’aria sottile della cima.

Sorpresa al Bentegodi dove il Brescia fa il colpaccio e aggancia il Chievo (ex capolista solitaria) a quota 6. Decide il gol su punizione di Diamanti al 30’. E non si è trattato certo di un episodio: la squadra di Iachini ha messo alle corde i veneti per tutto il primo tempo. Nella ripresa il ritorno dei gialloblù è stato controllato tutto sommato agevolmente dalle Rondinelle. Qualcosa da rivedere per Pioli, che già in settimana invitava a tenere i piedi per terra e a pensare a mettere fieno in cascina per la salvezza.

La Juve si lascia alle spalle i balbettii delle ultime prestazioni e sotterra l’Udinese con un poker. Apre le danze al 18’ Bonucci che risolve una mischia in area dopo l’uscita a vuoto di Handanovic su corner. La difesa di Del Neri non corre grossi rischi e già al 24’ c’è il raddoppio con l’elegante colpo di tacco di Quagliarella trovato da Krasic. C’è ancora il serbo all’origine del terzo gol, innescando la girata al volo di Marchisio al 43’ dopo un rapido capovolgimento di fronte.

All’inizio della ripresa Sanchez ha l’occasione di ridare tensione alla gara, ma si fa ipnotizzare da Storari. Chiude i conti al 77’ Iaquinta con una potente girata dal limite dell’area.

Per una nobile che risorge, un’altra che arranca. Alla Roma non basta il doppio vantaggio per aver ragione del Bologna. Avvio sprint dei giallorossi: gol di Borriello pescato dal lancio lungo di Mexes al 7’ e traversa di Totti al 9’.

Ci sono almeno altre cinque buone occasioni per i padroni di casa. Poi, al 44’ Paponi fa scricchiolare molte convinzioni cogliendo il palo a botta sicura dopo una respinta di Julio Sergio. Giallorossi più prudenti in avvio di ripresa, ma addirittura più efficaci: al 59’ goffo intervento di Rubin su calcio d’angolo e autogol che tranquillizza la Roma. Poi affiorano le fatiche della Champions. Al 77’ Di Vaio in contropiede salta Rosi e dimezza lo svantaggio. L’impresa felsinea si materializza al 90’: Di Vaio appoggia in rete un assist di Meggiorini e fa festa. Per la truppa di Ranieri si prospetta un inizio di settimana caldo.

Al Tardini finisce 1-1 fra Parma e Genoa. Ospiti in vantaggio con il rigore realizzato da Toni al 28’ (netto fallo di mano di Zaccardo). I ducali riprendono in mano la gara al 72’ proprio con Zaccardo che fa valere la sua abilità di testa su un bel cross di Bojinov.

Da segnalare, all’83’, un possibile gol fantasma: tocco di Marques con Eduardo che smanaccia. Per l’arbitro Rizzoli sulla linea, per i giocatori del Parma oltre la stessa. Poco da dire per lo 0-0 nell’anticipo dell’ora di pranzo fra Bari e Cagliari. Il gran caldo che insiste sul San Nicola consiglia di dosare le energia. In mezzo al nulla, il match point capita a 7’ dal termine ai padroni di casa con Almiron, imbeccato da un pallonetto di Barreto, che mette a lato a tu per tu con Agazzi.


Gol ed emozioni nel posticipo serale tra Sampdoria e Napoli con i partenopei che fanno il colpaccio espugnando in rimonta Marassi. Tante occasioni da una parte e dall'altra nel primo tempo, poi nella ripresa una traversa di Guberti (splendida azione personale) e una di Lavezzi su punizione sono il preludio allo show finale. Al 78' Cassano realizza il rigore concesso dall'arbitro Valeri per una trattenuta di Paolo Cannavaro su Pozzi. Cinque minuti dopo i partenopei pareggiano su calcio da fermo con Hamsik ben servito da Gargano. Tocca poi a Cavani, in testa ai marcatori a quota 3 assieme a Cassano ed Eto'o, far esplodere la gioia dei napoletani con un preciso tocco in area che beffa Curci su cross del solito, onnipresente Lavezzi al 86'. Il Napoli scavalca così la Samp e aggancia a quota 5 Bari e Cagliari