Centosessanta le inchieste in corso sui delitti ambientali che riguardano il mare in Italia. Aumentate del 7,6% le infrazioni che da terra lo danneggiano con scarichi abusivi, abusi edilizi, mentre sono diminuite del 45% le infrazioni in mare di pesca abusiva o diportistiche. Sono questi i dati diffusi al convegno "Lerici legge il mare" da Legambiente, nel corso dell'ultima giornata della Rassegna di cultura e letteratura marinaresca, che ha richiamato una presenza record di partecipanti.
Sotto osservazione degli ambientalisti, in questo momento, soprattutto le 24 licenze rilasciate per le trivellazioni off shore. "Il 50% delle quali rilasciate a multinazionali. La stessa Bp, responsabile del disastro nel Golfo della Louisiana sta per iniziare le trivellazioni nel canale di Sicilia", ha detto stefano Lenzi del Wwf.
Altro punto critico il controllo del traffico marittimo: 2.000 traghetti, 1500 cargo, 300 navi cisterna attraversano i nostri mari. "L'attivita' trasportistica presenta, per sua stessa natura, ampi margini di rischio" ha detto Davide Santini, segretario generale dell'Autorita' portuale della Spezia. "I sistemi di controllo sono in continua evoluzione: nel nostro porto da circa un mese sono attivi controlli radiometrici per rilevare la presenza di eventuali sostanze radioattive, abbiamo messo in atto controlli sistematici delle acque e dell'aria all'interno della zona portuale. L'approccio del nostro ente e' molto pragmatico: sul passato non possiamo ormai fare piu' niente ma possiamo intervenire e agire per evitare che si verifichino situazioni critiche che mettono a repentaglio le nostre acque".