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Eterea come una ninfa o ispirata dalle divinità tribali?

Ferretti o Gucci? Come saremo la prossima estate g

di Rita Piccolini

Come saremo la prossima estate? Biancovestite, eteree in lunghi abiti scivolati sui corpi sinuosi, sofisticate in nuvole di chiffon, come ci propone la collezione di Alberta Ferretti, o più aggressive, anche se estremamente sofisticate in abiti di ispirazione etnico- tribale, così come ci suggerisce Gucci? La settimana del pret à porter per la primavera estate 2011 entra nel vivo, e non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Una cosa è certa, l’immagine della donna che viene proposta non è mai banale ed è evidente, dietro a ogni sfilata, lo studio attento dell’immaginario femminile e la consapevolezza che le proposte si rivolgono a donne sempre protagoniste, informate, che si fanno interpreti dei suggerimenti degli stilisti, e non vivono ossessivamente la moda come un diktat imposto dalle grandi firme. Almeno fanno così le donne moderne, la maggior parte delle donne si spera, anche se a volte qualche dettame degli stilisti preso troppo alla lettera ne trasforma alcune in maschere imbarazzanti.

Comunque le collezioni sono belle e varie. Riposanti le figlie di un’estetica bucolica e naturale presentate da Alberta Ferretti. Gli abiti sono spesso lunghi fino ai piedi, i sandali in cuoio non hanno tacco e sembrano creati per correre nei boschi. Le fanciulle hanno lunghe chiome asciugate al sole estivo e grandi cappelli a tesa larga per proteggersi dal sole (essere troppo abbronzate non è più di moda e poi attenzione! Invecchia!).Ma ci sono abiti anche corti, cortissimi, o tailleur pantalone chiari e freschi. Abiti drappeggiati sul corpo per esaltarne la femminilità anche per Paola Frani. Una collezione tra sabbia e cielo, lo stile minimal. Molto total white, ma anche sabbia. Sofisticate tonalità di grigio accoppiate al beige e al nero. Protagonista il lino.

Due diversi tipi di donna invece quelli proposti invece da Angelo Marani. Da un lato la fanciulla romantica con corte gonne svolazzanti a corolla, delicate anche nei tessuti e spesso con stampe a fiori; dall’altro la bad girl, con pantaloni aderentissimi, anche in pelle, i colori aggressivi: il nero ovviamente, ma anche il rosso, il giallo, il leopardato. I tacchi sono alti, sempre più alti, vertiginosi. I sandali sono colorati, sempre più colorati o fantasia e dominano in tutte le collezioni. In contrasto, ma meno usati, bellissimi sandali hippie- etnico –chic - in cuoio con piccoli fori.
E cosa potrebbe indossare di diverso la donna di John Richmond che gioca tra il revival anni ’70 e la seduzione? Pantaloni scampanati (ma non tanto come quelli cosiddetti “a zampa di elefante” dei mitici anni ’70), con bluse a stampe floreali e pizzi. Del resto nelle sfilate di Londra, che ha chiuso i battenti pochi giorni fa sono state proprio le nuove figlie dei fiori a riscuotere molto successo.

E ancora la già citata collezione Gucci la cui stilista, Frida Giannini, ha aperto la fashion week portando in passerella modelli in cui vengono mischiati Africa, deserto, lusso, specchi, piume, tessuti preziosi, accostamenti di colori arditi che solo una donna molto sicura di sé e del proprio fascino azzarderebbe: canotte viola su pantaloni verdi e giacche arancio, ma anche e sempre il sofisticatissimo nero con perline e effetto lucido accanto al più tradizionale sabbia. Le borse sono piccole, poco più che pochette in pelle dorata, con pennacchi di striscioline in pelle a ricordare il Marocco.

Femminilità allo stato puro per Rocco Barocco. Una donna elegantissima, molto femminile e più tradizionale, forse per alcuni anche più tranquillizzante e a volte “bon ton”. Gonne nere, trasparenze, decorazioni floreali o ruches sulle camicette e sugli abiti , nero e argento, nero e oro, albicocca, celeste. Abiti easy chic per il giorno e più glamour per la sera, come da tradizione. Persino l’abito da sposa avorio.

La donna “aliena” di Scervino: modelle in bianco totale, con parrucche di capelli più bianchi che platino a conferire loro un’aria distaccata, quasi irraggiungibile. Con camicie destrutturate leggerissime sempre bianche. Oppure total black, o beige e marrone. Pantaloncini e abiti cortissimi , sandali in tono che fasciano l’intero piede fino alla caviglia. Veli e trasparenze per il duo creativo Frankie Morello.

Molto bella la collezione di Fendi con abiti meno trasgressivi e colori stupendi. Le gonne sono più lunghe, i pantaloni più classici. Le maniche degli abiti e delle casacche sono a chimono. I colli delle camicie sono grandissimi. I sandali in pelle sono coloratissimi e in contrasto con il colore degli abiti. La donna Fendi è più donna, meno ragazzina efebica e più cittadina, più impegnata nelle consuete attività che proiettata alle vacanze.

Ce n’è proprio per tutte, e è solo l’inizio.

Continua intanto la polemica sulla presenza di ragazze troppo magre in passerella. Il comune di Milano ha arruolato sentinelle per segnalare l’estrema magrezza di alcune modelle, al limite dell’anoressia. L’idea dell’assessore alla Salute di Palazzo Marino, Giampaolo Landi di Chiavenna, è stata presa molto sul serio dai 9 “controllori” che hanno già individuato alcuni casi da segnalare al presidente della Camera della Moda, Mario Boselli, che dovrà decidere sul da farsi, perché “Milano ha a cuore la salute”, spiega L’assessore.