Destinazione Thailandia


Stampa

Amita thai cooking school

Per imparare a cucinare thai scuola_cucina_thai_296

La maggior parte dei turisti che si reca in Thailandia lo fa con i viaggi organizzati dai tour operator, che normalmente impongono destinazioni preordinate e tempi militareschi, ai quali è quasi impossibile sottrarsi. Il viaggiatore autonomo, o chi riesce a ritagliarsi una mezza giornata libera a Bangkok, può trovare interessante, oltre che decisamente inconsueto, fare una visita all’ Amita Cooking Class, una scuola di cucina thai (www.aminathaicooking.com) situata in un delizioso villino sullo Yai Canal, una delle tante arterie d’acqua che si diramano dal Chao Phraya, il limaccioso fiume che taglia in due la città.

All’arrivo si viene accolti con il classico grande sorriso, che in Thailandia è scontato, ed una infinita, e quasi imbarazzante, gentilezza. All’Amita Cooking School si apprendono le tecniche base per cucinare thai. Una cucina semplice, poco elaborata, ma non per questo facile da imparare, anche per l’uso di ingredienti da noi poco usati, come il cocco e la soia. La lezione incomincia con una visita all’orto della scuola, da dove provengono tutti gli ingredienti vegetali usati per cucinare. Si familiarizza con l’infinita varietà di tipi di basilico, di peperoncino, di erbe e di ortaggi, che finiscono quasi sempre in brodo, ovvero nelle zuppe. Poi si passa all’azione, alla prova pratica.

Gli allievi trovano posto davanti ai tanti fornelli della scuola per cominciare armeggiare con gli ingredienti ed avviare la cucina, dopo essere stati opportunamente istruiti. Ed è meglio essere diligenti, perché il pranzo sarà costituito dai piatti cucinati da loro. Gli istruttori seguono da vicino tutte le fasi della preparazione, anche per evitare che sul tavolo arrivino cibi immangiabili. Spiedini di manzo in salsa di arachidi, pollo al curry cotto nel latte di cocco, riso al cocco e insalata di papaya, e per chiudere trionfo di frutta e dolci della casa. Questo il menù base, che viene condito con altre mille, piccole e deliziose invenzioni culinarie.

La cosa più bella, oltre al pranzo luculliano, è l’aver trascorso una mezza giornata all’aria aperta, immersi in silenzio ovattato, divertendosi come bambini alle prese con i barattoli della marmellata, lontano dalle direttrici del turismo di massa e dal caotico traffico di Bangkok, che non fa certo bene ai polmoni. Dopo pranzo foto di rito e poi sul molo ad aspettare la barca per il ritorno nel marasma quotidiano.

>>> GUARDA LA FOTOGALLERY