Prosegue il momento magico di Alex Del Piero. Nel giorno del suo 34.mo compleanno il capitano bianconero inanella un’altra straordinaria prestazione in quel di Verona, condita dalla solita punizione sotto il sette, dalla consueta prestazione di spessore assoluto e dalla seconda standing ovation di fila dopo quella di mercoledì al Santiago Bernabeu di Madrid.
Se da una parte brilla la stella di Del Piero che riporta la Juve a ridosso delle primissime, dall’altra splende quella di Lavezzi e di uno stratosferico Napoli che al San Paolo battono la Samp e ottengono la quinta vittoria su cinque gare casalinghe, rimanendo così ad un solo punto dall’Inter di Mourinho.
E poi c’è la Lazio che vola e di stelle ne fa brillare addirittura due. Il piccolo e indiavolato Zarate, tornato al gol dopo tre giornate di astinenza con una punizione davvero “pennellata”, e il ritrovato Rocchi, autore di una doppietta nonostante i mugugni iniziali per aver iniziato la gara contro il Siena dalla panchina.
Ma l’undicesima giornata fa splendere anche un’altra stella, quella di Milito. L’attaccante argentino del Genoa con una tripletta è balzato in testa alla classifica marcatori (con 9 gol) e steso praticamente da solo la Reggina, regalando ai rossoblù il sesto successo interno consecutivo (non accadeva dal 1933) e una posizione di classifica davvero invidiabile.
Una buona Fiorentina soffre nel finale ma, seppur priva di Mutu, riesce a battere l’Atalanta 2-1, con la prima rete in serie A del brasiliano Felipe Melo e l’ottavo sigillo di Gilardino.
L’ultima nota spetta al Catania di Zenga che a fine partita, nonostante il successo, è piuttosto polemico: “Se sono io il problema, posso andarmene”. I siciliani sul campo hanno sconfitto 2-1 il Cagliari che era passato in vantaggio con Jeda, grazie alle reti di Mascara e di Sabato