di B. B.
Una équipe dell'Onu sta indagando sulla violazione dei diritti umani a Kiwanja, nell'Est della R.D.Congo, epicentro degli scontri armati tra ribelli e forze governative. Lo scopo della missione dell'Onu, che include rappresentanti della sezione diritti umani, è quello di "verificare le notizie su massacri e violazione dei diritti umani e tentare di determinare le responsabilità", ha detto il porta voce Onu a Kinshasa, Matlodje Monubai. Testimoni continuano a parlare di sac cheggi, violenze e stupri, utilizzati come un'arma di guerra.
L'organizzazione Human Rights Watch accusa di atrocità contro i civili sia i ribelli del generale Nkunda che le truppe filo-governative Mai Mai.
A Kiwanja, i ribelli di Nkunda hanno ordinato alla popolazione di lasciare la città e poi "sistematicamente hanno dato la caccia, uccidendoli", afferma un comunicato della Hrw.
Testimoni a Kiwanja riferiscono di aver sentito "urla nella norre" e visto poi i cadaveri nelle strade. Tra gli uccisi, Nzonzo Bitwahiki, giornalista della radio locale Racou. Gli stessi testimoni parlano anche di attacchi ai civili da parte delle truppe Mai Mai.
Ong denunciano: reclutano bambini
L'organizzazione non governativa Save the Children ha denunciato "l'esplosione" del reclutamento di bambini soldato nelle ultime settimane nella provincia congolese del Nord Kivu.
"Da quando è ripresa l'ondata di violenza, ci sono stati moltissimi reclutamenti di bambini soldato. Gli attacchi contro gli scolari sono uno sviluppo inquietante", si legge in un comunicato.
Molti ragazzi, denuncia ancora Save the children, non vanno più a scuola per paura di essere uccisi, rapiti o comunque costretti a lavorare per i gruppi armati.