di B. B.
Dalla ripresa dei combattimenti, centinaia di bambini sono rimasti separati dalle famiglie. L'Unicef, insieme alle organizzazioni con cui coopera, sta potenziando la propria azione di risposta umanitaria per i nuovi sfollati.
Autobotti con scorte di acqua potabile raggiungono ogni giorno 40-50 mila per- sone nella città di Kibati,15 km a nord di Goma (Est Congo). L'acqua pulita è fondamentale per arginare i focolai di colera e di infezioni. Sempre a Kibati, distribuiti biscotti ad alto valore e- nergetico a più di 15 mila bambini. Donne e bambini malati o feriti ricevono assistenza medica e farmaci.
I bambini rimasti isolati vengono temporaneamente affidati ad altri nuclei familiari in grado di offire loro protezione, mentre è in corso la ricerca dei loro genitori. Nonostante le difficoltà di accesso all'area, l'Unicef continua la distribuzione di acqua potabile a Rutshuru, dove sono in movimento
migliaia di sfollati.
Oltre alla risposta alle emergenze immediate l'Unicef è impegnato in Congo Rdc in progetti a lungo termine. Tra i principali interloctori dell'Agenzia dell'Onu nel Paese ci sono istituzioni, Ong internazionali, Ong e associazioni di volontariato locali.
Il progetto per i bambini di strada
La popolazione di migliaia di bambini di strada (sheguè), orfani di guerra ed ex bambinisoldato, aumenta ogni giorno.
Dal 2001 l'Unicef ha avviato un programma di assistenza e recupero per questi piccoli attraverso il finanziamento di centri di accoglienza gestiti da Organizzazioni non governative (Ong).
L'Unicef collabora inoltre con uno speciale organismo governativo per reintegrare i bambini liberati dai gruppi e dalle forze armate: 18 mila i bambini aiutati a reintegrarsi nella società. L'azione di protezione comprende quella alle vittime di violenza sessuale.