1, 2, 3 Costituzione

Una sequenza di giochi, quindi un metodo di apprendimento ludico e creativo intorno agli articoli della prima parte della nostra carta costituzionale, per scoprire cos’è che si sancisce a proposito di uguaglianza e solidarietà, di famiglia, religione, relazioni sociali o di scuola e istruzione, o ancora di libertà. Scritto da Carlo Carzan e Sonia Scalco, edizioni la meridiana




Carlo Carzan e Sonia Scalco propongono un testo «ad alto contenuto di cittadinanza e partecipazione attiva»: si tratta di 1, 2, 3 Costituzione. Percorsi ludici e creativi per una cittadinanza attiva, pubblicato dalle edizioni la meridiana nella collana p come gioco strumenti.

Il libro, come spiegano gli stessi autori nella prefazione, ha l’intento di aiutare il lettore a scoprire, o meglio a riscoprire, un libro importantissimo che spesso si fatica a conoscere e a far conoscere, soprattutto nel caso dei più giovani: la Costituzione italiana. L’attività ludica è lo strumento scelto dai due autori per far comprendere, sperimentare, capire, interagire con gli articoli della Costituzione. Attraverso 40 giochi il manuale proposto aiuta a conoscere gli articoli della nostra Carta costituzionale nella loro formulazione e anche nei benefici dell’applicazione. Non esistono controindicazioni alla somministrazione delle attività, i vantaggi riscontrabili invece sono tantissimi, soprattutto se tali giochi si inseriscano in percorsi articolati sulla cittadinanza e la Costituzione.

1, 2, 3 Costituzione è un libro particolarmente indicato in quelle situazioni dove i cittadini appaiono addormentati e inerti rispetto alla rivendicazione dei propri diritti e all’applicazione dei propri doveri. Dove la condivisione delle regole, la mancanza di conoscenza della Costituzione italiana, genera scarsi stimoli alla partecipazione attiva. Si tratta di un manuale che offre parecchi spunti per quegli insegnanti che nelle loro scuole, di diverso ordine e grado, vogliano avviare percorsi sulla Costituzione. L’obiettivo esplicito di Carlo Carzan e Sonia Scalco è «far vivere ai giovani delle esperienze in prima persona e stimolarli a commentarle e criticarle in gruppo». Ma i possibili destinatari del testo potrebbero anche essere politici o semplici cittadini che vogliano mettersi in gioco per riscoprire la carta costituzionale, magari partendo dalla fine del libro dove sono riportati per intero gli articoli della Costituzione italiana.

Le attività proposte sono suddivise in sette gruppi, in base al principio ispiratore che viene analizzato attraverso il gioco (uguaglianza e solidarietà, diritti e doveri, famiglia, religione, istruzione, lavoro, ecc.). Ogni attività presenta il riferimento esplicito all’articolo o agli articoli della Costituzione che la ispirano. Tutti i giochi riportati sono stati già sperimentati dagli autori sia con ragazzi sia con adulti. In molti casi, aggiungono gli stessi come ulteriore suggerimento applicativo, «gli effetti migliori si sono avuti integrando le attività con la visione di film, brevi documentari, la lettura di libri, gli incontri con “testimoni” di cittadinanza, la scrittura nel senso più ampio del termine». Un libro che non è una semplice raccolta di attività, ma la base per percorsi più ampi di riscoperta delle nostre radici culturali attraverso l’apprendimento ludico.


Da "1, 2, 3 Costituzione" - Percorsi ludici e creativi per una cittadinanza attiva

Diritti e doveri

"Perché devo andare a scuola? — chiese al nonno il bambino.
— Perché ê un tuo diritto — rispose dolcemente il nonno.
— Perché devo andare a scuola? — chiese alla mamma il bambino.
— Perché è un tuo dovere — rispose con sicurezza la mamma.

I diritti e i doveri pervadono la vita di ogni cittadino, sin dalla più giovane età, Nei nostri percorsi per una cittadinanza partecipata abbiamo spesso proposto ai ragazzi delle attività legate alla tematica dei diritti. Un approccio più concreto dedicato alla Costituzione ha bisogno di esperienze che in qualche modo mettano i bambini nella condizione di trovare risposte alle loro domande. IL bambino che riceve dal nonno e dalla mamma due risposte differenti si trova spaesato di fronte alla realtà, diventa compito di un percorso educativo dotarlo di strumenti per riuscire a capire le sfumature che differenziano i diritti dai doveri. Ancora una volta il gioco, l’attività creativa, una simulazione ci vengono incontro per affrontare l’argomento nel nostro spazio protetto.
Le attività che vi proponiamo hanno una caratteristica particolare, mettono i ragazzi di fronte alla necessità di riflettere, di fermarsi a trovare soluzioni, di scoprire in modo maieutico dentro di sé una personale risposta alle domande.
Completare le attività con il cerchio del racconto ci permette di discutere insieme sull’esperienza vissuta e allo stesso tempo di rielaborare le proprie scelte e le proprie idee. Per questo morivo pur partendo da attività in cui è proposta la ricerca di elenchi di diritti e doveri, quasi a volere in qualche modo creare con i ragazzi un sistema di catalogazione, abbiamo privilegiato il diritto alla parola, ad esprimere se stessi in gruppo, a far conoscere le proprie idee agli altri.
Il nostro è un invito a condividere con i ragazzi il significato di diritto, ma anche quello di dovere. E innegabile che ci troviamo di fronte a due facce della stessa medaglia. Ed è su quest’idea che possiamo approfondire il percorso educativo, parlando con i ragazzi di quelle che sono le loro percezioni rispetto al significato e al ruolo del diritto nella nostra vita quotidiana. Trasformando la parola al singolare iniziamo a trovare sfumature differenti, che ci portano dal diritto riconosciuto, come ad esempio quello di sciopero, al diritto inteso come regola da rispettare, anche quando si utilizza lo strumento dello sciopero. In questo modo il diritto si trasforma in regola, di conseguenza in dovere, permettendoci di trovare una strada forse più lineare per spiegare ai ragazzi il rapporto tra diritto e dovere. Quest’approccio ci porta direttamente a! concetto di giustizia; in questo senso ci troviamo d’accordo con Gherardo Colombo, quando afferma: “IL diritto non è giusto perché corrisponde alla parola di Dio o perché traduce in legge i principi basilari comuni a tutte le persone. Il diritto è giusto perché è prodotto dalle istituzioni delegate a farlo, seguendo le procedure previste... Il diritto, in sostanza, è giusto quando è positivo, cioè quando è stato creato ed è osservato”.
Ritorniamo così al nostro obiettivo generale che ci siamo posti all’inizio di questo percorso, cioè vivere la Costituzione, renderci conto della sua importanza e soprattutto del suo ruolo basilare nella costruzione di uno Stato di diritto democratico. Per fare ciò dobbiamo porre l’attenzione sul ruolo fondamentale del Parlamento e della rappresentanza, intesa come diritto al confronto ed a esprimere le proprie idee, per poi trovare una strada comune e trasformarle in regole concrete di diritto.
Le attività che abbiamo proposto hanno la presunzione di stimolare proprio questa discussione, sono proposte trasversali, che abbiamo contestualizzato in argomenti a volte definiti, ma che possono essere trasformate e ricollocate con facilità su tematiche differenti seppur collegate a! concetto di diritti e doveri, sta all’educatore il compito di trovare una modalità concreta e domande adeguate a permettere la rielaborazione delle esperienze vissute con i ragazzi".