Un nubifragio, che si è abbattuto nella notte sulla zona sud di Crotone, ha provocato numerosi allagamenti e costretto alcuni abitanti dei piani bassi a cercare rifugio sui tetti delle abitazioni, da dove sono stati soccorsi dai vigili del fuoco. I danni maggiori si sono verificati nelle zone di Trafinello e Tufolo, già colpite nel 1996 da un'alluvione che provocò sei vittime. A causa della pioggia abbondante, un vecchio ruscello che scorre nella zona si è ingrossato, allagando strade ed abitazioni e trascinando per centinaia di metri le automobili. I vigili del fuoco sono intervenuti con i gommoni per mettere in salvo le persone. In alcune zone, l'acqua ha invaso i piani più bassi ed i garage, arrivando ad un metro e mezzo di altezza. Sulla zona continua a piovere anche se con minore intensità.
SOSPESI TRENI CON CATANZARO - E' stata sospesa, a causa del maltempo, la circolazione dei treni sulla linea tra Crotone e Catanzaro Lido. La decisione è stata adottata da Trenitalia per l'allagamento dei binari e la presenza di detriti sulla tratta ferroviaria tra Isola Capo Rizzuto e Crotone. Istituito un servizio di bus sostitutivi tra le stazioni di Crotone e Cutro. A Crotone, nel quartiere Gabelluccia, sono crollati 300 metri di muro perimetrale della linea ferroviaria. I detriti sono finiti in parte su una strada comunale che costeggia l'area. L'arteria è stata chiusa con provvedimento emesso dal Comune. Sospesa dalle 6 alle 8,35 anche la circolazione sulla linea Sibari-Crotone per l'allagamento dei binari tra Cirò e Torre Melissa. I treni percorrono ora la linea con limitazioni di velocità. Durante l'interruzione, Trenitalia ha predisposto un servizio di bus sostitutivi tra Crotone e Cirò.
CALABRIA, RICERCHE DISPERSO CONCENTRATE IN MARE - Sono concentrate nel tratto di mare antistante il porto turistico di Tropea le ricerche, ancora senza esito, di Francesco La Rosa, l'uomo di 61 anni, disperso da martedì. L'uomo si trovava in un terreno di sua proprietà vicino ad un torrente ingrossato dalle piogge nei pressi del porto turistico della cittadina tirrenica. Alle operazioni di ricerca, che sono riprese stamani, partecipano le motovedette e i sommozzatori della Capitaneria di porto e una motobarca dei vigili del fuoco di Vibo Valentia. Per tutta la giornata di ieri nel terreno di proprietà di La Rosa, vicino al torrente Vurmaria, hanno operato alcune pale e mezzi meccanici, presenti i familiari di La Rosa che hanno seguito le attività di ricerca. PO CONTINUA A CRESCERE, VERSO 3/A PIENA DI SEMPRE - La protezione civile dell'Emilia-Romagna ha confermato il preallarme per la piena del Po, valutando un ulteriore incremento della portata del grande fiume, ieri stimata in 6.500 metri cubi al secondo a Pontelagoscuro (Ferrara) e oggi prevista invece attorno a 7.000 mc alle 2 della prossima notte. E' una piena - ha spiegato il direttore della Protezione civile, l'ing.Demetrio Egidi - che seppure risulterà la terza di sempre, dopo le due "terribili" dell'ottobre 2000 quando furono raggiunti i 9.700 mc, sarà tutto sommato "classica" e non dovrebbe fare danni significativi. All'epoca invece furono molto grandi, nell'ordine di centinaia di milioni di euro, soprattutto tra Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. In questo caso le piogge battenti, col picco di 300 mm nel Modenese, hanno provocato qualche frana e smottamento, il crollo di un ponte malandato a Frassinoro (Modena) e sempre a Frassinoro la messa in sicurezza del metanodotto e poco altro. Peggio sta il Veneto, dove sono caduti 400 mm: a questo proposito stamattina Egidi ha mandato a Padova una squadra di specialisti per valutare l'impegno di uomini, mezzi e volontari da inviare in aiuto e dove posizionare le potenti idrovore a disposizione, capaci di smaltire un milione di litri all'ora. Il Veneto ha gradito l'offerta, ringraziando l'impegno dell'Emilia-Romagna pur alle prese con i propri problemi. Intanto sta migliorando la situazione del Po a Piacenza. Il livello dovrebbe scendere sotto il livello di 3,5 metri sopra lo zero idrometrico. La previsione è che ciò accada alle 19 e a quel punto potrà essere disposta la riapertura del ponte provvisorio sul Po, la cui chiusura ha un impatto pesantissimo sul traffico locale. La protezione civile ha inoltre allertato la Capitaneria di Porto di Ravenna che il colmo di piena del Po dovrebbe transitare in Adriatico tra sabato e domenica: la buona notizia é che secondo l'Arpa il mare dovrebbe ricevere bene, non dovrebbe cioé fare da tappo. E' stata però annunciata la presenza in mare di tronchi, ramaglie a corpi flottanti che possono essere pericolosi per la navigazione. La capitaneria ha già predisposto avvisi ai naviganti, che soprattutto il sabato e la domenica aumentano di numero con i diportisti. La protezione civile interverrà per la rimozione del materiale galleggiante una volta spiaggiato. La situazione sarà monitorata costantemente fino a domenica e comunque fino all'esaurimento della piena e il ritorno a condizioni normali per la stagione. L'alta pressione, dunque niente piogge, è prevista fino a sabato.
IL VENETO CHIEDE AIUTO, ALLARME PER IL PO - Il Veneto grida aiuto. La pioggia si è spostata al Sud e ha lasciato il posto a un pallido sole, ma non ci sono urla di vittoria nella terra del 'modello' economico che ha fatto storia. C'é la conta dei tributi umani, con due vittime e un disperso. Ci sono i danni per decine e decine di milioni di euro, le famiglie che aspettano ancora l'elettricità nelle abitazioni, le strade invase ancora dall'acqua e ettari di terreno agricolo che sembrano piscine. "Siamo in ginocchio e dobbiamo farlo sapere" dice senza giri di parole il governatore Luca Zaia per sintetizzare il quadro regionale e quasi a fargli eco, su un piano nazionale, il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo parla dei fondi contro il dissesto idrogeologico programmati un anno fa in finanziaria e dice che è ora di aprire il capitolo risorse per dare attuazione di fatto al piano.
Un richiamo forte, come è forte il tono della lettera inviata da Zaia al premier Silvio Berlusconi: "Chiedo al Consiglio dei Ministri un intervento immediato, che riconosca compiutamente la situazione di crisi che si è determinata in Veneto, decidendo uno stanziamente straordinario per aiutare l'economia veneta a risollevarsi". Zaia plaude all'impegno di tutte le forze scese in campo per i soccorsi; ma non basta, come non basteranno - spiega - nemmeno "le ordinarie risorse che, in conseguenza dello stato di emeregenza, il governo stanzierà, come di consueto". A Vicenza, Caldogno, Monteforte D'Alpone, e negli altri oltre cento comuni veneti colpiti, l'opera per tornare alla normalità è in moto. A dare una mano, nella città berica, ci sono anche decine di volontari, di normali cittadini, che hanno accolto l'invito lanciato dal sindaco Achille Variati ad armarsi di stivali e vanghe per rimuovere la coltre di fango lasciata dall'acqua. Nel tardo pomeriggio è stata riaperta la A4 tra Verona e Vicenza e la Regione non è più tagliata in due. Il livello dei fiumi intanto scende ovunque, anche se nel padovano ci sono problemi per alcuni canali. Uno è esondato e ci sono 800 sfollati a Ronchi di Casalserugo. Più a sud, a cavallo tra rodigino ed Emilia Romagna, invece, si guarda con un certo timore alla piena del Po. In un giorno, secondo la Coldiretti, il livello idrometrico è cresciuto di due metri. La protezione civile emiliana, intanto, ha attivato la fase di preallarme per una decina di comuni, tra cui Rovigo e Ferrara. Come da previsioni, il maltempo, intanto, dopo aver lasciato dure ferite al nord - dalla Liguria al Friuli - è andato a colpire dalla serata di ieri le regioni meridionali. A farne le spese soprattutto la viabilità in Calabria, specie nel reggino e vibonese.
La Provincia di Reggio Calabria ha istituito un'unità di crisi per fronteggiare i danni. Problemi anche in Sicilia, con strade e case a Mazzara del Vallo (Trapani) allagate stamani da un nubifragio. In Basilicata una frana ha portato alla sospensione della circolazione ferroviaria tra Ferrandina e Salandra (Matera).